Diritti

Patto Ue su migranti, esulta il governo. Le ong: “Ecco la Fortezza Europa”

“Abbiamo riportato al centro dell’agenda europea il tema migratorio e grazie alla capacità di trovare il giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà siamo riusciti a portare avanti e concludere un negoziato che era fermo da anni. L’approvazione del Patto è un grande successo per l’Europa e per l’Italia che ora potrà contare su nuove regole per gestire i flussi migratori e contrastare i trafficanti di esseri umani”. Lo dichiara in una nota il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi dopo l’annuncio che Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sul Patto sui migranti e asilo.

Ma alla soddisfazione del ministro e del governo in queste ore fa da contraltare un coro di critiche da parte delle organizzazioni che si occupano di tutela di migranti e rifugiati. Amnesty International ritiene che le riforme concordate oggi dall’Unione faranno arretrare di decenni la normativa sull’asilo e causeranno più grandi sofferenze alle persone migranti. “Questo accordo farà regredire di decenni la legislazione europea in materia di asilo. Il suo esito più probabile sarà un aumento della sofferenza umana, in ogni fase del viaggio intrapreso in cerca di asilo nell’Unione europea. Dal modo in cui le persone verranno trattate dai paesi extra Unione europea, al loro accesso all’asilo e all’assistenza legale alle frontiere europee, fino all’accoglienza all’interno dell’Unione europea, questo accordo è progettato per rendere più difficile l’accesso alla sicurezza”, ha dichiarato Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio Istituzioni europee di Amnesty International. “Causerà quasi certamente la detenzione di fatto di un maggior numero di persone alle frontiere dell’Unione europea, comprese famiglie con bambini e persone in situazioni vulnerabili. Un numero maggiore di persone sarà incanalato in procedure di frontiera con garanzie ridotte, invece di ricevere una valutazione equa e completa delle proprie richieste di asilo”, ha aggiunto Geddie.

Secondo Amnesty concretamente, queste deroghe rischiano di portare alla violazione di obblighi internazionali in materia di asilo e diritti umani. Anche secondo le ong che si occupano di salvataggio in mare il Nuovo Patto Ue sulla migrazione legalizza gli abusi alla frontiera e causerà più morti in mare. “La tragica perdita di vite in mare è spesso strumentalizzata in modo ipocrita per promuovere una politica di chiusura dei confini. È deplorevole vedere come queste tragedie vengano sfruttate a fini propagandistici per giustificare una politica basata sulla paura e l’intolleranza invece che sulla solidarietà e l’accoglienza” scrivono Sea-Watch, Sea-Eye, Maldusa, Mediterranea Saving Humans, Open Arms, ResQ People Saving People, AlarmPhone, Salvamento MaritimoHumanitario, SOS Humanity in un comunicato congiunto. “Oggi l’Unione Europea ha finalmente avuto la possibilità di onorare una promessa fatta dalla Commissione europea 10 anni fa, dopo la tragica morte di 368 persone in un naufragio al largo di Lampedusa. Il 2023 è stato uno degli anni più letali nel Mediterraneo centrale. Secondo l’Oim, oltre 2250 persone hanno perso la vita nel tentativo di attraversarlo, in assenza di alternative. È impossibile sapere quante altre siano scomparse” si legge nella nota. “Con l’accordo di oggi, l’UE ha perso l’ennesima opportunità. Esistevano alternative in grado di salvare vite umane. Era necessario creare rotte sicure e legali verso l’Europa, istituire una missione europea di ricerca e salvataggio e garantire una distribuzione equa delle persone tra gli Stati membri. Al contrario, le istituzioni europee hanno deciso di contrastare attivamente i diritti di coloro che cercano protezione, legalizzando le violazioni del diritto d’asilo da parte degli Stati membri”.

Secondo Amnesty concretamente, queste deroghe rischiano di portare alla violazione di obblighi internazionali in materia di asilo e diritti umani. Anche secondo le ong che si occupano di salvataggio in mare il Nuovo Patto Ue sulla migrazione legalizza gli abusi alla frontiera e causerà più morti in mare. “La tragica perdita di vite in mare è spesso strumentalizzata in modo ipocrita per promuovere una politica di chiusura dei confini. È deplorevole vedere come queste tragedie vengano sfruttate a fini propagandistici per giustificare una politica basata sulla paura e l’intolleranza invece che sulla solidarietà e l’accoglienza” scrivono Sea-Watch, Sea-Eye, Maldusa, Mediterranea Saving Humans, Open Arms, ResQ People Saving People, AlarmPhone, Salvamento MaritimoHumanitario, SOS Humanity in un comunicato congiunto. “Oggi l’Unione Europea ha finalmente avuto la possibilità di onorare una promessa fatta dalla Commissione europea 10 anni fa, dopo la tragica morte di 368 persone in un naufragio al largo di Lampedusa. Il 2023 è stato uno degli anni più letali nel Mediterraneo centrale. Secondo l’Oim, oltre 2250 persone hanno perso la vita nel tentativo di attraversarlo, in assenza di alternative. È impossibile sapere quante altre siano scomparse” si legge nella nota. “Con l’accordo di oggi, l’UE ha perso l’ennesima opportunità. Esistevano alternative in grado di salvare vite umane. Era necessario creare rotte sicure e legali verso l’Europa, istituire una missione europea di ricerca e salvataggio e garantire una distribuzione equa delle persone tra gli Stati membri. Al contrario, le istituzioni europee hanno deciso di contrastare attivamente i diritti di coloro che cercano protezione, legalizzando le violazioni del diritto d’asilo da parte degli Stati membri”.

Secondo Sara Prestianni, responsabile advocacy di EuroMed Rights il Patto “mantiene il pericoloso concetto di “paesi terzi sicuri” per consentire agli Stati membri di rimpatriare i richiedenti asilo nonostante il rischio di violazioni dei diritti umani. Ciò significa che potrebbero essere inviati in paesi come la Tunisia”. Secondo Prestianni inoltre si integra il sostegno al bilancio nella dimensione esterna e nella gestione delle frontiere esterne come forma di “solidarietà”. “L’UE non dovrebbe essere il facilitatore di tali violazioni dei diritti umani – sottolinea – Il Patto dell’Ue dovrebbe proteggere i richiedenti asilo dalla violenza e aprire percorsi legali, invece di incoraggiare sempre più detenzioni e respingimenti”.

Per Welcome Refugees l’accordo è l’ennesima riproposizione di un approccio securitario da “fortezza Europa” che ha ampiamente dimostrato di essere fallimentare e che rischia di compromettere seriamente l’esercizio del diritto di asilo. Invece di introdurre soluzioni in grado di garantire una maggiore protezione alle persone in fuga da conflitti e persecuzioni, questo patto rischia di dar vita ad un sistema disumano, costoso e inefficace, con un impatto devastante sui diritti umani e sul sistema di protezione in materia di asilo. Migliaia di persone, inclusi bambini e bambine, rischiano di essere trattenute in quelli che sono di fatto centri di detenzione alle frontiere.


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