Economia

Precarietà estrema e salari bassi, McDonald’s va in stato di agitazione

I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i dipendenti McDonald’s, con il blocco di tutte le flessibilità degli orari di lavoro, sia supplementare che straordinario, in base al proprio contratto di lavoro. La decisione è stata presa dopo che l’azienda ha respinto la richiesta di un incontro per la stipula dell’integrativo aziendale “finchè il contratto nazionale del settore non sarà rinnovato”.

I sindacati lamentano che le lavoratrici e i lavoratori della nota catena di fast food vivono una condizione di precarietà ed estrema flessibilità, con contratti part-time di poche ore e salari bassi: per questo motivo, “la richiesta di stipulare un contratto integrativo aziendale, cosi’ come già in essere in altre aziende del settore, non è solo giustificata, ma necessaria a garantire una vita dignitosa ai dipendenti”.

“La risposta ricevuta dall’azienda non fa che confermare la scarsa attenzione che riserva al benessere dei suoi addetti. Mentre altri marchi del settore adottano politiche di miglioramento delle condizioni di lavoro, valorizzando il ruolo dei dipendenti e redistribuendo la produttività, McDonald’s mostra una chiara mancanza di impegno a fare passi avanti in questa direzione” hanno sottolineato i sindacati in una nota.

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