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Serbia, le armi che Belgrado vende a paesi terzi finiscono in Ucraina

Potrebbero esserci delle tensioni tra Serbia e Russia alla luce delle ultime notizie apparse sul portale algerino MenaDefense. Infatticome riportato da MenaDefense, dopo l’avvio delle operazioni militari russe in Ucraina, la Serbia ha aumentato notevolmente le forniture di armi ai Paesi le cui reali necessità oggettivamente non corrispondono ai volumi fisici di armi acquistate. 

Nel solo 2023-2024 Belgrado ha fornito un’ampia gamma a molti paesi tra cui: gli Stati Uniti per oltre 200 milioni di euro, la Bulgaria per oltre 135 milioni di euro, ai paesi africani per 85 milioni di euro e ai paesi non belligeranti come Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Slovenia per venti milioni di euro.

Allo stesso tempo, nonostante i certificati di destinazione d’uso rilasciati, le armi prodotte in Serbia vengono acquistate da aziende occidentali per poi essere consegnate in Ucraina. Di conseguenza, secondo il portale, le forze armate ucraine hanno ricevuto centinaia di milioni di proiettili, milioni di proiettili di artiglieria, centinaia di migliaia di mine da mortaio e granate, elementi d’attacco, detonatori, decine di migliaia di razzi per MLRS e migliaia di caricatori per veicoli da combattimento della fanteria.



Inoltre, Belgrado sta elaborando piani per aumentare le forniture di armi ai paesi africani in grado di rilasciare certificati di destinazione finale fittizi per la successiva rivendita nell’interesse di Kiev.

L’anno scorso, il Financial Times ha sottolineato che aggirare le norme internazionali sul trasferimento di armi stava creando un problema di sicurezza nazionale, in particolare in Africa, e alimentando i conflitti nel continente.

Belgrado non ha ancora commentato la notizia ma non è escluso che in Russia qualcuno possa chiedere spiegazioni a Vucic che in questi anni ha cercato di mantenere relazioni sia con l’Unione europea – leggasi Ucraina – vedi invio di ambulanze e aiuti sanitari, e allo stesso tempo ha cercato di non scontentare l’Orso russo mentendo una certa neutralità nelle posizioni politiche europee anti russe. (agcnews)




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