Circa diciasette persone su cento in Italia sopra i 65 anni vivono in condizione di fragilità*, 14 su cento hanno una disabilità** e una su quattro ha un problema sensoriale fra vista, udito e masticazione che non risolve neppure con il ricorso ad ausili, mentre l’87% ha assunto almeno un farmaco nella settimana precedente. I dati, che si riferiscono al biennio 2022-2023, sono stati raccolti dalla sorveglianza Passi d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità e sono stati pubblicati oggi.
Dalle interviste emerge che circa 17 persone su cento sono fragili, condizione associata allo svantaggio socio-economico, che sale al 25% fra le persone con molte difficoltà economiche (vs 14% tra chi non ne riferisce) e cresce progressivamente con l’età, interessando il 9% dei 65-74enni e il 33% degli ultra 85enni. La condizione di disabilità coinvolge 14 persone su 100 e anch’essa è mediamente più frequente fra le persone socio-economicamente svantaggiate per difficoltà economiche (29% fra chi ha molte difficoltà economiche vs 8% tra chi non ne riferisce) e fra le donne (17% vs 10% uomini). Per approfondire consulta le pagine dedicate a fragilità e disabilità per la sorveglianza PdA.
Inoltre, una persona su quattro ha almeno un problema di tipo sensoriale (fra vista, udito o masticazione) che non risolve neppure con il ricorso ad ausili, come occhiali, apparecchio acustico o dentiera. In particolare, nel biennio considerato, circa il 9% degli intervistati ultra 65enni riferisce di avere problemi di vista, il 15% un problema di udito e il 13% problemi di masticazione.
Infine, l’87% degli intervistati riferisce di aver fatto uso di farmaci nella settimana precedente l’intervista e quasi la metà di loro (il 38% del campione totale) di averne assunti di almeno 4 diverse tipologie. Fra chi ha consumato farmaci, solo una persona su 3 dichiara che nei 30 giorni precedenti l’intervista il proprio medico ha verificato il corretto uso dei farmaci prescritti.
*Nonostante ad oggi, a livello internazionale, non si sia raggiunta una definizione univoca di fragilità nell’anziano, alcuni fattori sono riconosciuti come associati a una maggiore vulnerabilità, sia in termini di salute complessiva sia in termini di perdita funzionale nella sfera fisica, psichica e sociale. Vulnerabilità che può rappresentare un precursore o comunque un fattore di rischio per la fragilità. In PASSI d’Argento si definisce anziano fragile la persona non disabile, ossia autonoma in tutte le ADL, ma non autonoma nello svolgimento di due o più funzioni complesse, IADL (come preparare i pasti, effettuare lavori domestici, assumere farmaci, andare in giro, gestirsi economicamente, utilizzare un telefono).
** Negli ultra 65enni, la perdita di autonomia nello svolgimento anche di una sola delle sei attività fondamentali della vita quotidiana (ADL) è considerato dalla letteratura internazionale una condizione di disabilità.
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