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Torneo giovanile di calcio “Nike Cup” 2014

Sono stato a Pescara per assistere da vicino alle finali italiane del prestigioso torneo giovanile di calcio “Nike Cup” 2014. La “Manchester United Premier Cup” (giunta alla 21^ edizione) è una manifestazione sportiva tra le più importanti a livello internazionale, alla quale partecipano i ragazzi della categoria “Giovanissimi” (quest’anno gli appartenenti alla classe ’99): nello splendido scenario dell’impianto abruzzese “De Cecco” di Città Sant’Angelo (Centro Sportivo “Poggio degli Ulivi”) si sono affrontate da venerdì 7 a domenica 10 marzo i campioni d’inverno dei vari gironi del campionato nazionale di categoria e le rappresentanti nostrane del “marchio col baffo” (Juventus, Inter ed Hellas Verona). Chi vince rappresenterà l’Italia all’Old Trafford di Manchester la prossima estate nelle finali mondiali.

Città Sant’Angelo è uno dei Borghi più belli d’Italia, ubicata su di un colle posto a circa 300 metri sopra il livello del mare Adriatico, poco fuori da Pescara in direzione Montesilvano. Il clima però cambia se ci si sposta dalla zona costiera a quella collinare: gli inverni sono tendenzialmente miti ma la percezione del freddo dipende dalla circolazione dei venti (meglio quando è prevalentemente occidentale). L’Accademia del Calcio intitolata a “De Cecco” (l’imprenditore della pasta di grano duro) è un impianto sportivo moderno e funzionale: la tribuna centrale posta in mezzo ai due campi di gioco ha permesso a tutti di assistere in contemporanea alle partite, che hanno regalato gol, spettacolo ed emozioni.

Presenti come al solito molti addetti ai lavori: c’era il campione del mondo dell’82 Bruno Conti, che ha potuto gioire insieme ai suoi ragazzi; si è visto anche il padrone di casa (è nato a Città Sant’Angelo) Massimo Oddo (anche lui campione del mondo nel 2006) ex terzino di Milan, Lazio e Bayern Monaco attualmente alla guida degli Allievi Regionali del Genoa; la bella e competente Katia Serra, ex calciatrice di livello internazionale e commentatrice tecnica per Rai Sport. E poi il calore e la passione delle famiglie dei piccoli campioni: hanno riscaldato l’ambiente nonostante quella circolazione dei venti non propriamente occidentale, che data l’esposizione si è fatta notevolmente sentire.

Ha vinto meritatamente la Roma di Coppitelli, che ha battuto in finale 2-0 (reti del capocannoniere Scamacca al 12’ e di Cappa allo scadere) l’Inter allenata da Bellinzaghi. Il portiere dei giallorossi Greco non ha subito neanche un gol in tutto il torneo, la cui formula prevedeva quattro mini-gironi all’italiana composti da tre squadre (girone A: Inter, Hellas Verona e Urbetevere; girone B: Empoli, Roma e Juventus; girone C: Vicenza, Palermo e Benevento; girone D: Atalanta, Spezia e Sassuolo). Due qualificate su tre al termine delle mini-partite del venerdì (2 tempi di 20 minuti ciascuno), quarti e semifinali il giorno successivo (sabato) e finalissima la domenica con i tempi di gioco (2 di 35’) previsti per questa fascia di età.

Insomma è stata una tre giorni di sport giovanile che non ha deluso le attese. Alcuni di questi ragazzi li rivedremo un giorno giocare nel calcio professionistico dei grandi ed il loro sogno diventerà realtà; altri, forse la maggior parte di loro, conserveranno comunque una bella immagine di quel che hanno vissuto in quelle ore da protagonisti assoluti della scena: il viaggio in pullman da ogni parte d’Italia e l’attesa della gara come i veri professionisti, le esultanze aggrappati alla rete e gli applausi sinceri della gente, per una volta senza scenate, isterismi e parolacce. Parlando con loro, si può scoprire la parte più bella di questo meraviglioso sport, che si intreccia con le storie personali di ognuno di noi.

Come quella del portierino del Sassuolo Montanari, il più piccolo di tutti. Lui, classe 2000 secondo semestre, non doveva neanche andarci al torneo: perché era giusto così, quella manifestazione era riservata ai più grandi e un altro si era guadagnato sul campo l’atto conclusivo di questa avventura bellissima. Avrebbe aspettato serenamente ancora un anno. Poi però un male di stagione durante la trasferta in pullman ha fermato il più grande, segnando il destino di entrambi: Matteo è stato convocato d’urgenza, per difendere i pali della sua squadra. Nella partita con il Vicenza ha parato tre rigori, aprendo ai suoi la porta di una storica semifinale. Succede spesso così, è accaduto pure a Scuffet: l’incoscienza di giocare alla grande la prima di una splendida carriera. La Nazionale è già là, dietro l’angolo. In bocca al lupo!

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