Un legame vincente. E’ quello tra il consumo moderato di birra e l’attività sportiva. “Come per un atleta, le migliori prestazioni della birra si vedono anche sul fronte sportivo. Lontano dallo sforzo questa bevanda ha effetti positivi, e grazie alla minore quantità di zuccheri, al maggior contributo di magnesio, fosforo, calcio e complesso B, se limitata a una piccola quantità, la birra è anche più valida di un qualsiasi altro integratore energetico perché più completo”. Lo ha spiegato all’Adnkronos Salute Luca Gatteschi, medico della Nazionale italiana di Calcio e consigliere della Società italiana nutrizione sport e benessere.
Lo scorso dicembre l’attaccante dell’Empoli Massimo Maccarone ha festeggiato un gol contro il Bologna bevendo un sorso di birra a bordo campo. “Durante i raduni della Nazionale c’è anche la possibilità di bere una birra – racconta Gatteschi, che ha partecipato al convegno ‘Birra e salute, birra e sport. Incontri possibili o impossibili?, al ‘Beer Attraction’ a Rimini promosso da Unionbirrai – Questa bevanda può tranquillamente stare sulla tavola di una squadra di calcio anche durante i ritiri. Per i calciatori, o gli sportivi in generale, meglio quelle a bassa gradazione e artigianali. Una ‘Gose’ o una ‘Weiss’, ad esempio, dopo una partita di tennis, hanno lo stesso valore di un’aranciata. Basta che non si superino i 3-4 gradi alcolici”.
L’incontro tra sport e birra è quindi davvero possibile. “Le donne, in questo caso, sono le più avvantaggiate: alcune ricerche avrebbero dimostrato una prestazione sportiva migliore il giorno dopo l’assunzione di birra – sottolinea il medico della Nazionale – Uno studio pubblicato sull”International Journal of Sport Nutrition’ ha verificato che la reidratazione con birra e acqua non è inferiore a quella apportata con la sola acqua – ha aggiunto – In più le birre, soprattutto quelle artigianali e non filtrate, sono ricche di magnesio”.
“Bisogna sempre ricordare che si parla di una bevanda alcolica – aggiunge Gatteschi, che oltre ad essere medico ha un notevole curriculum brassicolo – ma ci sono studi che hanno evidenziato come un consumo moderato di birra può dare dei benefici a chi è diabetico o cardiopatico. Si parla in genere di un’unita alcolica per le donne e di due per gli uomini a giorno, ovvero una lattina o bottiglia di birra (330 ml) di media gradazione. Il segreto sta nei cereali e nel luppolo: quest’ultimo ha proprietà antiossidanti, ci sono alcuni lavoro scientifici che stanno monitorando l’effetto neuroprotettivo delle sostanze presenti nel luppolo”.
La birra, soprattutto quella artigianale, ha caratteristiche importanti a livello qualitativo per via della selezione attenta delle materie prime e del tipo di lavorazione. “Assunta dalle donne in pre e post-menopausa riduce la perdita di calcio dalle ossa contrastando l’osteoporosi – ricorda il medico sportivo – Dobbiamo ripartire dal concetto fondamentale per cui l’alimentazione è un fatto culturale oltre che sociale, non si può riportare tutto all’analisi degli effetti positivi e negativi di un singolo alimento, che invece va inquadrato nel concetto generale di alimentazione”.