Meteo

Tra mercoledì e sabato, l’Europa vivrà una fase invernale sulla quasi totalità del suo territorio, con nevicate diffuse in molte città

In meteorologia, quando ci si affida a fonti serie e preparate, grazie all’esperienza e alle nuove tecnologie, i “colpi di scena” sono sempre più rari, ma di tanto in tanto la meteorologia ci ricorda che è pur sempre una scienza stocastica.

Dicevamo di un’evoluzione da seguire passo dopo passo, perché avevo cominciato ad avere il sentore che, rispetto a qualche giorno fa, qualcosa stesse cambiando nell’evoluzione atmosferica prevista per questa settimana sulla nostra Penisola. In tal senso, questa mattina sono arrivate ulteriori conferme.



Analizzando gli spaghi previsionali per la città di Roma, basati sul modello americano, notiamo come sia lo spago operazionale che quello di controllo mostrino valori termici superiori rispetto alla linea bianca che rappresenta la media di tutte le possibili evoluzioni. Pur trattandosi di un’evoluzione ancora aperta a nuovi “colpi di scena”, il segnale da cogliere è che i due impulsi freddi in arrivo potrebbero essere meno intensi del previsto, soprattutto al Sud Italia e sulle zone tirreniche.
Come avevo già specificato un paio di giorni fa, la bassa pressione in uscita dall’Isola di Terranova (dunque dal continente americano) sarebbe più invadente del previsto, dando una spinta maggiore all’anticiclone presente sull’Atlantico, favorendone l’espansione verso il Mediterraneo occidentale e spingendo, di fatto, l’aria fredda verso i Balcani.

Qualora questa tendenza fosse confermata, i due impulsi freddi interesserebbero sempre il Nord Italia e le regioni adriatiche centro-settentrionali, ma il resto della Penisola sarebbe sostanzialmente escluso con i valori termici che sarebbero solo un paio di gradi sotto la media del periodo.

Tra mercoledì e sabato, l’Europa vivrà una fase invernale sulla quasi totalità del suo territorio, con nevicate diffuse in molte città. Tuttavia, siamo ancora in autunno, e per le correnti polari non è semplice raggiungere le zone meridionali del Mediterraneo, come accade più frequentemente nei mesi di gennaio e febbraio. Come sempre, seguiremo insieme questa avvincente evoluzione atmosferica. (Marco M.M.)

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