La polizia antisommossa nederlandese si è scontrata ieri con gli studenti che manifestavano contro il genocidio in Palestina, mentre gli agenti entravano per rimuovere le barricate all’Università di Amsterdam, teatro di disordini da lunedì.
La polizia ha dichiarato in tarda serata di aver arrestato 32 persone per “violenza, distruzione e aggressione” nell’università e in un’importante arteria stradale nel centro della capitale.
Le immagini delle televisioni locali hanno mostrato decine di poliziotti in tenuta antisommossa mangallenare un gruppo di ragazzi mentre altri agenti sgomberavano un’area di fronte all’edificio Binnengasthuis nel centro di Amsterdam.
La polizia ha detto che i manifestanti hanno poi bloccato un’importante strada locale chiamata Rokin dove sono scoppiate altre violenze, aggiungendo che i manifestanti “hanno lanciato ammoniaca alla polizia antisommossa”.
Gli studenti chiedono che l’Università di Amsterdam (Uva) rompa i legami con Israele a causa della guerra nella Striscia di Gaza, ispirandosi alle manifestazioni in corso nei campus statunitensi. Poco prima di mezzanotte la polizia di Amsterdam ha detto su X che la situazione era “calma” e che la maggior parte dei manifestanti aveva lasciato la zona. In precedenza avevano affermato che lo sgombero “è stato autorizzato dal sindaco” dopo che l’Uva aveva formulato accuse tra cui disturbo alla quiete pubblica e distruzione di proprietà.
Gli studenti del Trinity College di Dublino mettono invece fine alle loro proteste filopalestinesi, dopo il raggiungimento ieri di un accordo per il disinvestimento dell’università irlandese nelle società israeliane.
“L’accampamento e il blocco nel campus terminano dopo i colloqui riusciti tra gli alti dirigenti dell’università e i manifestanti”, afferma lo stesso Trinity College sul suo sito internet.
“Comprendiamo pienamente la forza trainante dietro” le proteste e “siamo solidali con gli studenti” per “l’orrore di ciò che sta accadendo” nella Striscia di Gaza, spiega l’università di Dublino.
“Il Trinity completerà il disinvestimento dalle società israeliane che svolgono attività nei territori palestinesi occupati e che a questo riguardo figurano nella lista nera delle Nazioni Unite”, specifica l’istituto.
Il presidente del sindacato studentesco del Trinity College e organizzatore delle proteste Laszlo Molnarfi ha affermato che la dichiarazione dell’università è una “testimonianza del potere di base degli studenti”.