Via libera alla costruzione della barriera di filo spinato al confine con la Serbia. Il Parlamento ungherese ha approvato ad ampia maggioranza (151 voti favorevoli contro 41) una serie di leggi che rendono possibile la realizzazione del “muro” lungo 175 chilometri per arginare il flusso di migranti che tentano di arrivare in Europa attraversando i Balcani occidentali. L’annuncio di voler costruire una barriera lungo la frontiera con la Serbia era stato dato tre settimane fa dal ministro degli Esteri del governo conservatore di Viktor Orban e aveva scatenato un coro di proteste in tutta Europa. Il pacchetto di leggi approvato dal Parlamento vuole ora dimostrare che il Paese fa sul serio ed entro la fine dell’estate il muro alto quattro metri potrebbe essere completato.
Le nuove norme (che entreranno in vigore il primo agosto) prevedono l’esproprio dei terreni che si trovano lungo il tracciato della futura barriera, su una larghezza di 10 metri, e rendono più rapide le procedure di esame delle domande di asilo. Lo scopo è di “poter identificare fra i migranti quelli che hanno veramente bisogno di protezione, rispetto ai tipici migranti economici”, ha spiegato il ministro dell’Interno, Sandor Pinter, prima del voto. “L’Ungheria è alle prese con la più grande pressione migratoria della sua storia che supera le sue possibilità del 130%”, ha sottolineato.
Il mese scorso la Commissione Ue aveva lanciato un appello per incoraggiare i Paesi Ue “a non costruire muri ma a usare misure alternative per la sorveglianza dei confini”, pur riconoscendo che “il regolamento di Schengen non specifica se gli Stati membri possano o meno costruire muri” alle proprie frontiere. Anche le Nazioni Unite e il Consiglio d’Europa hanno richiamato il governo di Oban al rispetto del diritto internazionale.
Matteo Maglietta (Eunews)