Diritti

Carceri, Osapp: in 24 ore secondo suicidio a Poggioreale. Delmastro (con delega alla polizia penitenziaria): “Segnali di luce in fondo al tunnel”

Il secondo suicidio a Poggioreale, un detenuto 38enne di origine marocchina, in 24 ore non può ridursi al solito rituale di commozione e rammarico specie dei soliti ambienti di Governo e della politica tanto più che solo poche ore fa il sottosegretario Delmastro (con delega alla polizia penitenziaria) nella visita al carcere di Salerno ha parlato di “segnali di luce in fondo al tunnel”.

E’ quanto rende noto Aldo Di Giacomo, vice segretario generale Osapp.
    “Non so quali segnali abbia visto il sottosegretario, forse in possesso di occhiali speciali, purtroppo la realtà che vivono e vedono gli agenti penitenziari è un’altra e è ben differente.
    Su questo non abbiamo ascoltato da Delmastro nemmeno una parola come non abbiamo ascoltato nemmeno una parola sulle quotidiane aggressioni di detenuti contro gli agenti – oggi la prima emergenza del sistema penitenziario – mentre il rappresentante di Governo esalta le nuove dotazioni per il personale (calzini, maglie, mutande) sino a sostenere che “sta rimettendo la barra al centro della sicurezza” – sottolinea – Dopo il suicidio del detenuto campano quello del detenuto extracomunitario conferma inoltre che la presenza di immigrati nelle carceri italiane (i marocchini e quelli dei Paesi del nord Africa sono i più numerosi) è un problema nel problema. In proposito, non serve la promessa, più volte ribadita, di consegnare i detenuti stranieri ai Paesi d’origine a meno che non si pensi di restituire le salme”.
  

Il commento di Ilaria Cucchi

Poche ore fa, nel carcere di Poggioreale si è tolto la vita un altro detenuto. È l’undicesimo suicidio nel 2024. Cinque sono certi, altri sei da verificare. In totale, sono 19 le persone morte in carcere dall’inizio dell’anno. Sono i numeri di un massacro.

Aldo Di Giacomo, il vicesegretario generale Osapp, ha detto che il detenuto aveva problemi psichici. Non avrebbe dovuto essere in cella. La terribile storia di Poggioreale non è un caso isolato. Ogni carcere rinchiude persone che dovrebbero essere accolte in strutture di cura. Le REMS hanno le loro criticità, e non sono abbastanza.

Questo significa che in tutte le case circondariali “convivono” in pochi metri persone con patologie differenti, che non possono ricevere le cure di cui hanno bisogno. Non ci sono gli spazi, manca il personale. E così i detenuti sono lasciati a loro stessi. E all’abuso di psicofarmaci, che è un’altra costante di tutti i penitenziari.

I detenuti dovrebbero essere accolti, ascoltati, aiutati. Dovrebbero vedersi riconosciuti i loro diritti. Ma non è così. Il 2024 è già un anno nero, un anno che se non cambiamo passo sarà sempre più nero.

Sono passati solo pochi mesi da quando il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dichiarava che ogni suicidio in carcere sarebbe stata una sua sconfitta personale. Non è una responsabilità esclusiva del ministro, per carità. Quella delle carceri è una sconfitta di Stato.

Di questa sconfitta, però, ora si deve assumere la responsabilità anche e soprattutto la maggioranza, perché avrebbe il potere di cambiare le cose. E invece, continuiamo a rinchiudere, a segregare, ad abbandonare persone che avrebbero bisogno di noi. Non è possibile stare in silenzio di fronte a tutto questo.

Fotosintesi.info con i suoi canali informativi non gode di contributi pubblici, non ha finanziamenti né pubblicità. Senza padri né padrini, solo servi vostri. Ci sosteniamo solo con il contributo dei lettori.

Puoi effettuare una donazione una tantum, mensile o annuale, utilizzando PayPal.


 

 

Condividi