Politica

CAMPAGNA D’AFRICA, Meloni: “Piano Mattei in 5,5 miliardi di investimenti e sviluppo”. M5s, solo annunci e sfruttamento risorse

“Con l’ennesimo show propagandistico la Meloni ha finalmente svelato in pompa magna il suo Piano Mattei al presidente dell’Unione Africana – quello con cui credeva di parlare nello scherzo telefonico dei comici russi – e a tutti i leader africani. Una messa in scena dietro la quale ci sono solo solo progetti annunciati e senza fondi adeguati. Altro che sviluppo sostenibile e contrasto alle cause dell’immigrazione: l’obiettivo concreto è lo sfruttamento delle risorse naturali africane – petrolio, gas e materie prime – il che produce impatto climatico, corruzione, povertà, instabilità, conflitti e in definitiva aumento dei flussi migratori. Una vera novità per il continente più sfruttato del pianeta, che invece avrebbe urgente bisogno di un’azione globale per la riduzione del debito, che è triplicato negli ultimi 15 anni soffocando lo sviluppo dell’Africa e mandando in default un Paese dopo l’altro. Se si vuole fare qualcosa di immediato per arginare i flussi migratori illegali dall’Africa, si riporti la pace nei Paesi africani devastati da conflitti dimenticati – come quelli in Sudan e in Etiopia – che provocano milioni di profughi disperati che poi cercano la salvezza qui da noi”.
    Lo dichiarano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle commissioni Esteri di Camera e Senato.

“L’obiettivo è presentare ai Paesi africani la nostra visione di sviluppo per l’Africa, che è alla base del Piano Mattei, un approccio nuovo, non predatorio, non paternalistico ma neanche caritatevole: da pari a pari, per crescere insieme. Abbiamo stabilito delle materie prioritarie e dei Paesi pilota nei quali avviare i primi progetti”, ha detto Meloni al Tg1 presentando il vertice. “Vogliamo dialogare con tutti gli altri” Paesi africani, ha specificato la presidente del Consiglio, sottolineando che “i vantaggi per l’Italia sono innumerevoli: tutto quello che accade in Africa ci coinvolge, dalla migrazione alla sicurezza passando per le catene di approvvigionamento. Per noi è fondamentale uno sviluppo adeguato del continente africano”. Per costruire i primi partenariati bilaterali, Roma guarda soprattutto ai Paesi più grandi e popolosi del continente, che sono inevitabilmente anche i più influenti. Si parla già di Algeria, Egitto (con cui anche l’Ue sta cercando di dare vita a un memorandum) e Marocco. “Quello che abbiamo fatto in Tunisia va replicato con altre nazioni e ci stiamo lavorando”, ha spiegato Meloni, pronta a rivedere il presidente Kais Saied. Dalla Libia è atteso Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh, primo ministro del governo di Unità nazionale, e non è escluso che con Meloni si discuta di intese per frenare i flussi migratori, tema su cui una settimana fa la premier ha avuto una preziosa sponda da Recep Tayyip Erdogan, il presidente della Turchia, che ha una ruolo particolarmente attivo nel Paese nordafricano.

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