In Gran Bretagna si registra un numero record di ricoveri legati a intossicazioni alimentari causate da salmonella ed E.Coli, il più alto dell’ultimo decennio; la causa potrebbe essere legata all’allentamento dei controlli qualità post Brexit. A denunciarlo sul Guardian è Tim Lang, professore di politica alimentare alla City University, invitando il “pubblico britannico a svegliarsi e a dire che non è accettabile”.
L’esperto di alimentazione ha attribuito l’aumento dei casi a un “indebolimento dell’attenzione dello Stato e dell’attenzione normativa sull’igiene e la sicurezza alimentare”. Una situazione definita dallo stesso Lang una “roulette russa con il cibo”, peggiorata nel tempo, “dalla Brexit e dai tagli degli enti locali, nonché dalla frammentazione del sistema di governance della sicurezza alimentare”.
Il docente universitario ha sottolineato che “abbiamo lasciato l’Unione Europea, la cui struttura è fortemente incentrata sull’ispezione e sul controllo di qualità”. Secondo i dati diffusi dal sistema sanitario britannico (Nhs), tra aprile 2022 e marzo 2023 in Inghilterra ci sono stati 1.468 ricoveri per infezioni da salmonella – un aumento del 76% in dieci anni – un tasso di tre ricoveri ogni 100 mila persone.
Il numero di ricoveri ospedalieri legati ai batteri E.coli e Campylobacter ha raggiunto più di 4.340 unità durante questo periodo, ovvero un tasso di nove persone su 100 mila nel 2023, una percentuale triplicata rispetto al 2000.
Già lo scorso dicembre la National Farmers Union (Fnu), il principale sindacato degli agricoltori britannici, aveva attribuito il crescente numero di casi di salmonella alla mancanza di controllo degli alimenti – in particolare su carne, pollame e uova – dopo la Brexit.
“Questi prodotti non sono controllati come lo sarebbero stati prima di lasciare l’Ue”, ha lamentato all’Independent la presidente della Nfu, Minette Batters. La British Food Standards Agency (Fsa) ha aperto un’indagine in particolare su un aumento dei casi di intossicazione alimentare da salmonella legata al pollame proveniente dalla Polonia, con più di 200 persone ammalate.
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