“85 suicidi, 231 morti totali. I due dati più alti mai registrati. 62.400 detenuti presenti, numero che non si registrava dai tempi della condanna europea per trattamenti inumani e degradanti”. Inizia così Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, nel commentare la situazione delle carceri italiane quasi alla fine dell’anno
Per Gonnella, “il 2024 sta frantumando tutti i record negativi del sistema penitenziario italiano. Cosa altro deve accadere affinché il governo si interessi di carcere, e non solo per continuare a stiparci gente introducendo sempre nuovi reati?”.
Sono 79 le persone detenute che a oggi si sono tolte la vita all’interno degli istituti penitenziari dall’1 gennaio 2024.
Il dato, riporta una nota del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, “si riferisce al numero dei casi per i quali le evidenze dei fatti hanno escluso la necessità di ulteriori accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria”.
Nel 2022 il numero più alto di suicidi: 84.
Nell’anno in corso risultano 116 decessi di detenuti per cause naturali e 22 quelli per cause da accertare. “Pur nella consapevolezza che ogni singolo evento critico e, a maggior ragione, ogni notizia di decesso di un detenuto riveli la drammaticità di una dolorosa vicenda umana che sconvolge non solo i familiari della persona e gli altri detenuti, ma anche tutto il personale che con diverse competenze opera ogni giorno e con grande professionalità negli istituti penitenziari – rileva il Dap – si avverte la necessità di fare chiarezza sui dati ufficiali del Dipartimento a fronte di numeri diversi che quotidianamente vengono forniti da enti o associazioni di volontariato nel loro pur apprezzato impegno offerto nel sistema penitenziario”.
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