Cultura

Come si dice transgender in inglese. Ecco la guida di Sunak per mandare in confusione i bimbi a scuola

Il governo conservatore britannico ha pubblicato martedì una guida sull’identità trans per “fare chiarezza” nelle scuole di fronte a un “aumento significativo” del numero di bambini che metterebbero in discussione il loro genere, insistendo sul coinvolgimento dei genitori.

L’identità trans è regolarmente al centro di accese polemiche nel Regno Unito e l’argomento sta diventando sempre più caldo in vista delle elezioni generali previste per il 2024. “Negli ultimi anni, abbiamo visto un aumento significativo del numero di bambini che mettono in discussione i loro sentimenti di essere un ragazzo o una ragazza”, ha detto il ministero dell’Istruzione nella sua introduzione alla guida, che è stata annunciata mesi fa.

Questo “ha lasciato le scuole e le università in una posizione in cui devono affrontare una questione estremamente delicata e complessa”, ha affermato. La guida ha lo scopo di “fare chiarezza” nelle scuole e nelle università e di “rassicurare i genitori”. Tra le raccomandazioni, rivolte alle scuole inglesi, c’è quella di “non prendere mai una decisione senza il coinvolgimento dei genitori”, riguardante una “transizione sociale” richiesta da un bambino.

La transizione sociale, sottolinea la guida, si riferisce al processo attraverso il quale le persone cambiano nomi, pronomi, vestiti o utilizzano attrezzature diverse da quelle biologicamente destinate a loro. Secondo la guida, non c’è “alcun obbligo” per le scuole di “consentire a un bambino di fare una transizione sociale”.

Ma dopo essersi consultati con i genitori, le scuole e le università “possono permettere a un bambino di cambiare il proprio nome”. Secondo la guida, “dovrebbero accettare un cambio di nome solo se sono certi che i benefici per il bambino superano le conseguenze per la scuola”. Questo cambiamento avverrà solo in “rarissime occasioni”.

“Tutti i bambini dovrebbero usare i servizi igienici, le docce e gli spogliatoi riservati al loro sesso biologico, a meno che non li mettano a disagio”, ha detto.

La guida sarà sottoposta a una consulenza di dodici settimane. I dirigenti scolastici si troveranno ancora in una posizione difficile perché la guida lascia molte “domande senza risposta”, ha detto Paul Whiteman, segretario generale del sindacato NAHT.

L’ex primo ministro Liz Truss, a destra del Partito conservatore, ha detto che “non è andato abbastanza lontano”.

Da sottolineare, infine, come la guida prenda in considerazione il coinvolgimento della famiglia, che il più delle volte genera il disagio, senza prevedere l’intervento degli psichiatri che potrebbero offrire una via d’uscita terapeutica.  Un “no sense” che non fa ben sperare in un futuro meno schizofrenico dell’attuale dove sia la sub cultura di destra che di sinistra, seppur con toni e slogan solo apparentemente opposti, tendono a impedire una piena realizzazione umana, e in particolar modo dell’identità femminile.

Cosa non si farebbe in pratica, viene facile pensare, pur di bloccare la più grande rivoluzione del secolo che mette mano finalmente a una nuova concezione di essere umano svincolata dal retaggio religioso e razionalistico. Indietro tutta, dunque, verso  la divina ragione che, compenetrando di sé il mondo, lo anima e lo dirige.

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