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Corridoio India-Europa, il commercio guida i colloqui della delegazione russa in Iran

Una delegazione politico-economica russa è arrivata lunedì a Teheran per discutere dei rapporti bilaterali con i funzionari iraniani, ha riferito l’ISNA.

La delegazione è guidata da Vitaly Savelyev e Alexey Overchuk, vice del Primo Ministro Dmitry Medvedev. Secondo i media iraniani, la visita è incentrata sulle discussioni finali sulla firma di un accordo di partenariato strategico Iran-Russia, sulla crescita del commercio e sull’avanzamento di progetti infrastrutturali critici.

Uno dei temi principali all’ordine del giorno era lo stato del Corridoio di trasporto internazionale Nord-Sud , un percorso lungo 7.200 chilometri che mira a migliorare la connettività tra Russia, India, Iran, Azerbaigian, Asia centrale ed Europa.

“L’Iran è determinato a contribuire al completamento del corridoio”, ha dichiarato il presidente Masoud Pezeshkian nel suo incontro con Savelyev. Si riferiva al segmento iraniano, che è una ferrovia che collega le città settentrionali di Rasht e Astara. Pezeshkian ha ribadito la disponibilità di Teheran a procedere con l’acquisizione e la documentazione dei terreni, incoraggiando al contempo la parte russa ad accelerare i rilievi preparatori e tecnici per accelerare il progetto.

Durante l’incontro, Savelyev ha confermato che la Russia aveva già “ottenuto finanziamenti” e coordinato gli sforzi con il vicino Azerbaigian per il collegamento Rasht-Astara. Ha espresso fiducia che la ferrovia avrebbe consentito il trasporto di “15 milioni di tonnellate” di merci all’anno tra Iran e Russia.

La visita si concentra anche sul tanto atteso accordo di partenariato strategico ventennale tra Mosca e Teheran. Nonostante i progressi pubblicizzati, i resoconti hanno suggerito persistenti riserve ed esitazioni iraniane riguardo ad alcuni termini dell’accordo.

All’arrivo della delegazione a Teheran, il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha confermato ai media che l’accordo con la Russia dovrebbe essere finalizzato entro il 20 gennaio 2025. Baghaei ha osservato che i ritardi finora “non dovrebbero essere interpretati come un rinvio” perché le due parti hanno lavorato per stabilire i tempi giusti.

L’annuncio giunge in un momento in cui i dettagli restano in gran parte avvolti nel segreto, alimentando il timore tra gli osservatori iraniani che Teheran possa fare concessioni eccessive nell’ambito dell’accordo.

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato a ottobre che Mosca aveva completato la sua parte dell’accordo e stava aspettando la documentazione a Teheran. Secondo fonti sia iraniane che russe, il presidente iraniano dovrebbe visitare Mosca a gennaio per una firma finale dell’accordo, anche se la data precisa deve ancora essere annunciata.

Severamente sanzionata dall’Occidente negli ultimi due decenni, la Repubblica islamica ha fatto sempre più affidamento sulla Russia per sostenere la sua economia. Questi legami sono cresciuti in modo significativo dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, che ha spinto Mosca a imporre molteplici sanzioni internazionali.

Gli ultimi dati pubblicati dai funzionari iraniani lasciano intendere un aumento del volume degli scambi. La cifra è balzata di oltre il 14 per cento rispetto all’anno precedente, attestandosi a 3,3 miliardi di dollari, sottolineando la crescente volontà da entrambe le parti di contrastare gli effetti del loro isolamento economico.

Accordo commerciale?

La Russia ha anche espresso ottimismo per un accordo di libero scambio tra l’Iran e l’Unione economica eurasiatica, che ha ricevuto il sigillo di approvazione finale dal parlamento iraniano domenica. Mosca spera che l’accordo, una volta implementato, le farà risparmiare trecento milioni di dollari all’anno in costi tariffari.

Oltre al commercio, le relazioni tra Teheran e Mosca si sono approfondite attraverso calcoli strategici, incentrati sulla cooperazione militare, in particolare attraverso la fornitura di droni e missili balistici da parte dell’Iran alla Russia.

Le spedizioni preoccupano gravemente i loro avversari occidentali , in mezzo a resoconti secondo cui le armi vengono usate per colpire civili e infrastrutture ucraine. Teheran nega di aver effettuato quelle consegne nel corso della guerra.

Sebbene con interessi diversi e a volte divergenti, i due erano anche strettamente coinvolti in Siria, sostenendo il presidente Bashar al-Assad, il cui governo è crollato all’inizio di questo mese in seguito alla rapidissima presa del potere del paese da parte di gruppi armati di opposizione.

L’evacuazione caotica e all’ultimo minuto delle forze iraniane, insieme all’apparente riluttanza o incapacità sia della Russia che della Repubblica islamica di proteggere Assad, rimane un argomento controverso tra gli esperti iraniani. Il rovesciamento di Assad ha anche suscitato vecchi argomenti stereotipati tra gli iraniani, che vedono la Russia come un “pugnalatore alle spalle”. I lealisti filogovernativi rimangono preoccupati che se la Repubblica islamica affronta un destino simile a quello di Assad, la Russia non può essere considerata un partner affidabile o un salvatore.

I resoconti dei media di lunedì hanno rivelato che l’ambasciata russa a Teheran sta innalzando l’altezza del suo muro perimetrale, scatenando speculazioni sui social media. L’ambasciata ha chiarito che la costruzione fa parte di un piano di ristrutturazione più ampio per standardizzare le altezze dei muri.

Negli ultimi decenni, i muri delle ambasciate straniere, tra cui quelle degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e dell’Arabia Saudita, sono stati violati in diverse occasioni dai sostenitori della linea dura iraniana; i locali sono stati presi d’assalto e saccheggiati durante periodi di forte tensione politica e diplomatica. (al-monitor)

 

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