Sono cinquecento i casi confermati di Dengue dal 1 gennaio al 24 settembre 2024 e segnalati al sistema di sorveglianza nazionale, di cui 64 autoctoni, con nessun decesso associato. E’ quanto emerge dal nuovo aggiornamento della dashboard arbovirosi, relativo soltanto a questo virus, pubblicato oggi.
“L’aumento dei casi autoctoni registrato anche questa settimana dai nostri sistemi di sorveglianza, anche se atteso e non tale da generare allarmi, indica l’importanza della diagnosi precoce per identificare al più presto le persone infettate e mettere in atto misure di disinfestazione mirate ed efficaci a bloccare la trasmissione. – afferma Anna Teresa Palamara, che dirige il Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità-. Tutte le istituzioni coinvolte, dal ministero della Salute all’Iss alle Regioni fino ad arrivare alle Asl continuano comunque a monitorare attentamente la situazione e a intervenire dove necessario”
L’età media dei casi segnalati è di 41 anni e il 48% è di sesso maschile. Al 24 settembre, sono stati identificati diversi eventi indipendenti di trasmissione locale del virus Dengue in Italia:
– 51 casi confermati, con identificazione di virus Dengue di tipo 2 (DENV-2), nella Regione Marche per i quali sono in corso indagini epidemiologiche
– alcuni casi sporadici di infezione autoctona da DENV di tipo 1, 2 e 3 segnalati in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Abruzzo e Toscana. Le indagini epidemiologiche in corso, al 24 settembre 2024, non hanno mostrato evidenze di collegamenti epidemiologici/microbiologici tra loro o con i casi segnalati dalla Regione Marche
– al momento della identificazione di tutti i casi autoctoni segnalati, sono state attivate le misure di controllo della zanzara vettore (del genere Aedes) e di prevenzione per garantire la sicurezza di trasfusioni e trapianti nelle aree interessate come previsto nel Piano Nazionale delle Arbovirosi (consulta il “Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025”).