Cultura

E’ morto a 49 anni Kenneth Mitchell, attore di Star Trek. Per 5 anni e mezzo ha combattuto contro la sclerosi laterale amiotrofica

L’attore canadese Kenneth Mitchell, interprete di diversi personaggi in “Star Trek: Discovery” e noto anche per i suoi ruoli nelle serie tv “Jericho” e “Ghost Whisperer – Presenze”, è morto a causa delle complicazioni della Sla all’età di 49 anni.

“Con grande dolore annunciamo la scomparsa di Kenneth Alexander Mitchell, amato padre, marito, fratello, zio, figlio e caro amico”, ha scritto la famiglia su X/Twitter. “Per cinque anni e mezzo, Ken ha affrontato una serie di terribili sfide a causa della Sla. E nel modo più autentico di Ken, è riuscito a superare ognuna di esse con grazia e impegno, per vivere una vita piena e gioiosa in ogni momento. Ha vissuto secondo il principio che ogni giorno è un dono e che non camminiamo mai da soli”, ha dichiarato la sua famiglia su Instagram.

Mitchell aveva annunciato pubblicamente che gli era stata diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica (Sla), nota anche come morbo di Lou Gehrig, nel 2020 in un’intervista a “People”.

Nato a Toronto il 25 novembre 1974, Mitchell ha interpretato tre personaggi in “Star Trek: Discovery” (2017-2021): Kol nella prima stagione, Kol-Sha e Tenavik nella seconda; nella terza stagione, con il progredire della malattia, ha interpretato Aurellio, un personaggio che utilizzava una sedia a rotelle.

Mitchell era noto anche per i ruoli di Eric Green in Jericho (2006-2008), di Sam Lucas in “Ghost Whisperer – Presenze” (2008-2009) e di Joshua Dodd in “Nancy Drew” (2019-2020). In tv è apparso anche in singoli episodi di “Leap Years”, “Grey’s Anatomy”, “Csi: Miami”, “Flashpoint “, “Senza traccia”, “Lie to Me”, “Hawaii Five-0”, “Law & Order: Los Angeles”, “Criminal Minds”.

Sul versante cinematografico, ha interpretato Joseph Danvers in “Captain Marvel” (2019), il padre di Carol Danvers (Brie Larson), che appare in un flashback con la giovane figlia (McKenna Grace), e all’inizio della sua carriera come Ralph Cox nel biopic sportivo “Miracle” (2004).

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