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Ecuador nel caos, dieci morti. Polizia: “Due agenti assassinati da criminali armati”. E’ “stato di conflitto armato”

E’ di dieci morti e due feriti il bilancio delle violenze a Guayaquil, città portuale dell’Ecuador epicentro di un’ondata di violenza generalizzata che ha investito il paese andino. Le vittime sono state registrate in diversi attacchi contro la popolazione civile e contro la polizia avvenuti ieri. Quattordici le persone arrestate per l’assalto in uno studio televisivo. Liberati gli 8 ostaggi. Da ieri sera è in vigore il coprifuoco. Il presidente Noboa ha dichiarato oggi lo stato di “conflitto armato”.

Questo è l’elenco dei gruppi: Aguilas, AguilarKiller, AK47, Dark Knights, ChoneKiller, Choneros, Corvicheros, Cuartel de las Feas, Cubanos, Fatales, Gánster, Kater Piler, Lagartos, Latin Kings, Lobos, Los p .27, Los Tiburones, Mafia 18, Mafia Trébol, Patrones, R7 e Tiguerones. Ieri pomeriggio un gruppo armato ha fatto irruzione in uno studio del canale pubblico, in diretta a Guayaquil. Il parlamento di Quito è stato evacuato, mentre saccheggi si sono registrati in città. La polizia è entrata negli studi in serata, ha liberato gli ostaggi e ha arrestato 13 persone. Il Perù ha inviato forze speciali di polizia al confine. Prima, le immagini tv hanno mostrato uomini incappucciati con granate e mitragliatori che hanno preso in ostaggio giornalisti e tecnici. «Per favore, sono venuti per ucciderci. Dio non permettere che ciò accada. I criminali sono in onda», ha detto all’Afp uno dei giornalisti in un messaggio su WhatsApp.

Il sindaco di Guayaquil ha sottolineato che il suo impegno “è per la sicurezza” della città: “Lavoreremo in modo proattivo e collaborativo con la forza pubblica, che sosteniamo senza restrizioni. Continueremo a cooperare con il nostro contingente di sicurezza locale per rafforzare la risposta congiunta alla grave crisi di sicurezza”.

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