È uscito il 17 novembre in libreria “Oppenheimer, Putin e altre storie sulla bomba di Einstein, Kubrick, Krusciov, Reagan, Fermi, Kennedy, Teller, Lavrov, Medvedev” di Francesco Dall’Aglio e Carlo Ziviello, pubblicato da ad est dell’equatore.
Informazioni e tesi degli autori rappresentano distillati di concetti e categorie controcorrenti e profondamente dissonanti dalla narrazione omologata. Colpa e merito della coraggiosa operazione sono da attribuire a Carlo Ziviello, responsabile comunicazione e socio della casa editrice Ad est dell’equatore e Francesco Dall’Aglio, medievista, ricercatore presso l’Istituto di Studi Storici al dipartimento di storia medievale della Accademia delle Scienze di Sofia (Bulgaria). Esperto di est Europa e di questioni strategico-militari.
Fin dalla sua comparsa nello scenario mondiale la bomba atomica non ha mai smesso di inquietare e interrogare politici, scienziati e artisti.
E persino mettere contro cineasti contro la più grande potenza del mondo.
Come quando nel 1983 il regista di Star Wars George Lucas fece causa ai giornalisti che usavano impropriamente il titolo della sua saga in riferimento allo “scudo spaziale” voluto dal presidente Ronald Reagan.
Oggi la Bomba è tornata protagonista: dall’Iran all’Ucraina, alla guerra tra Israele e Palestina le potenze nucleari si ritirano dai Trattati internazionali, annunciano di voler riprendere i test, mandano in missione i bombardieri e i sottomarini strategici o, peggio, ne minacciano l’uso.
Francesco Dall’Aglio e Carlo Ziviello in “Oppenheimer, Putin e altre storie sulla bomba di Einstein, Kubrick, Krusciov, Reagan, Fermi, Kennedy, Teller, Lavrov, Medvedev” costruiscono una cronologia ragionata sulla minaccia e le minacce atomiche nelle parole di chi ha inventato, testato, studiato, rappresentato o utilizzato come arma e deterrente la Bomba. Tra strategie nucleari, radiazioni, la guerra dei test e le “guerre stellari”.