Meteo

L’estate climatica comincia normalmente il 1 giugno e finisce il 31 agosto. Non quest’anno

Falsa partenza. L’estate meteorologica sta per partire, a differenza di quella astronomica l’estate climatica sull’emisfero settentrionale comincia il 1 giugno e finisce il 31 agosto. Tuttavia quest’anno sarà una falsa partenza in quanto le condizioni bariche previste sull’Europa non avranno i classici connotati estivi ed ora vi spiego perchè.
Esistono degli indici climatici teleconnettivi fondamentali per capire l’andamento delle figure bariche sullo scacchiere planetario. Tra questi indici ce ne sono due che sono molto importanti per l’Emisfero boreale ed in particolar modo per l’Europa, si tratta dell’indice NAO e dell’indice AO. Vengono usati soprattutto nei mesi invernali perchè la previsione di tali indici può aiutare ad indicare sia l’arrivo di ondate d’aria fredda a latitudini più basse del normale che l’alternanza di periodo piovosi a periodi secchi.
Anche nei mesi estivi hanno la loro importanza. Cercando di essere il piu’ sintetico possibile, solitamente quando questi due indici sono positivi l’anticiclone subtropicale ha più facilità nell’espandersi verso il Mediterraneo e portare ondate di caldo sul nostro paese. Quando invece questi due indici sono negativi l’anticiclone tende a salire di latitudine portandosi verso il Regno Unito e l’Islanda e questo favorisce lo scorrimento del flusso umido oceanico verso il Mediterraneo con le basse pressioni di origine atlantiche che hanno facilità nell’arrivare e stazionare sul Mediterraneo.
Nei prossimi 15 giorni, almeno fino al 10-12 giugno, entrambi gli indici saranno negativi e gli effetti sono quelli che vedete nella figura 1, con un anticiclone ad Omega bloccato a Ovest del Regno Unito ed il flusso umido che scorre sotto l’anticiclone con basse pressioni a latitudini mediterranee. In sostanza, almeno fino a metà giugno, non avremo a che fare con l’anticiclone subtropicale sul nostro paese, né con quello oceanico (Azzorre) né con quello sahariano (volgarmente chiamato africano). A rafforzare quanto appena detto c’è anche la zona di convergenza intertropicale, di cui vi ho parlato negli ultimi post, che continua a mantenersi sotto la media del periodo andando a sfavorire risalite di aria subtropicale sahariana verso la nostra penisola. (Marco M.M.)

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