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Francia, la baguette ha fatto la crisi

Non è più il pane quotidiano dei francesi: negli ultimi 10 anni sono diminuite drasticamente le vendite del tipico filoncino simbolo della Francia spodestato da cereali e pasta. E a mangiarlo due volte al giorno e’ ormai solo il 50% della popolazione, in gran parte anziana. Secondo l’Osservatorio del pane, all’inizio del 1900 si consumavano quotidianamente 900 grammi di pane per persona, mentre nel 2010 a solo 129 grammi, l’equivalente di mezza baguette.

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Un terzo ristoranti francesi non cucina, nasce ‘Fait Maison’
Addio nouvelle cuisine. Lasagne surgelate, bistecche sotto vuoto, torta alle mele industriale: il menu di un terzo dei ristoranti francesi e’ composto di piatti precotti, prodotti dai giganti dell’agroalimentare e spesso solo riscaldati al microonde prima di essere serviti.
E’ giusto chiamarli ristoranti? Il ministro del Turismo, Sylvia Pinel, ha annunciato la creazione dell’etichetta ”fait maison” (fatto in casa), che verra’ apposta a quei piatti del menu preparati e cucinati sul posto. Inoltre ci sara’ anche un nuovo logo per i ”maitres restaurateurs”.
”Questa etichetta – spiega la ministra – e’ una soluzione comprensibile per il consumatore e facilmente verificabile dai servizi competenti”. Polemica l’opposizione: per il deputato Ump, Daniel Fasquelle, l’etichetta ”fait maison” non risolvera’ la situazione. ”La priorita’ e’ difendere la gastronomia francese evitando che venga banalizzata – osserva -. Bisogna riservare la denominazione ‘ristorante’ ai soli luoghi in cui il piatto e’ preparato sul posto. Ho l’impressione che il governo ceda alle lobby”.
Umih, il principale sindacato del settore, che aveva espresso ”viva opposizione” all’ipotesi di proteggere la denominazione ‘ristorante’, ritiene che l’indicazione ”fait maison” sia un buon compromesso e ”un primo passo” verso una buona informazione del consumatore.

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