Il Senato ha dato luce verde all’iscrizione del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza nella Costituzione francese. Una decisione storica e non scontata, vista la maggioranza di centristi e senatori di destra. Il via libera è senza alcuna modifica al testo approvato dall’Assemblée Nationale. Non ci sarà quindi nessun nuovo esame prima della riunione delle Camere in Congresso la settimana prossima.
“Il senato ha scritto una pagina importante della storia dei diritti delle donne”, ha affermato il ministro della giustizia Eric Dupond-Moretti, aggiungendo che la Francia diventerà “il primo Paese al mondo” a inserire la libertà garantita all’aborto nella costituzione.
“È un’immensa vittoria del movimento femminista”, ha affermato Mélanie Vogel, senatrice della formazione ambientalista Les Écologistes.
“È un passo importante, anche se avremmo preferito che l’aborto fosse inserito nella costituzione come diritto, piuttosto che come libertà garantita”, ha dichiarato all’Afp Danielle Gaudry del collettivo “Aborto in Europa, le donne decidono”.
In un momento in cui il diritto d’aborto è messo in discussione negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei, il governo francese ha fatto di questa riforma una delle sue priorità.
L’esecutivo ha scelto la formulazione “libertà garantita” come compromesso tra un precedente testo approvato dall’assemblea nazionale, che conteneva la parola “diritto”, e un altro approvato dal senato, che si limitava a parlare di “libertà”.
L’emendamento stabilisce che “spetta alla legge stabilire le modalità per esercitare questa libertà garantita alle donne”.
“Sebbene l’aborto sia legale in quasi tutti i Paesi europei, permangono restrizioni e barriere legali, e c’è spazio per miglioramenti in tutto il continente, anche in Francia”, ha dichiarato in un comunicato stampa Leah Hoctor, direttore regionale senior per l’Europa del Center for Reproductive Rights.
“Il voto di oggi è una pietra miliare importante che speriamo galvanizzi i decisori in Francia e in tutta la regione a prendere i provvedimenti necessari”, ha concluso.
Macron ha infine annunciato che riunirà parlamentari, deputati e senatori del Congresso per il voto finale di lunedì 4 marzo. È necessaria una maggioranza di tre quinti, ma non c’è dubbio sull’esito delle prossime votazioni all’Assemblea nazionale e al Senato.
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