Hamas, come confermato da Israele, ha inviato l’elenco richiesto degli ostaggi che saranno rilasciati oggi. Si tratta di tre donne: Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. In segno di protesta per l’accordo di cessate il fuoco, il partito del ministro della Sicurezza nazionale israeliano Ben Gvir, Potere ebraico (estrema destra), ha annunciato la sua uscita dalla coalizione che sostiene il governo Netanyahu L’entrata in vigore di un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, inizialmente prevista alle 8:30 ora locale (le 7:30 in Italia), era slittata per il ritardo dovuto a “ragioni tecniche” nella consegna dell’elenco degli ostaggi. L’esercito israeliano ha continuato fino all’ultimo a condurre attacchi nella Striscia: una decina i palestinesi uccisi in un raid su Gaza City.
Oggi rilasciate Gonen, Damari e Steinbrecher
Hamas ha dichiarato in un comunicato che oggi rilascerà gli ostaggi Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Lo riporta il Times of Israel, precisando che Israele non ha ancora confermato i nomi della lista.
Partito Ben Gvir lascia governo Netanyahu
Il partito di estrema destra Potere Ebraico del ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir lascia la coalizione che sostiene il governo di Netanyahu, in Israele. Il partito ha annunciato le dimissioni dei suoi ministri, in opposizione all’accordo per il cessate il fuoco a Gaza.
Hamas ha inviato a Israele nomi ostaggi
Hamas ha inviato la lista a Israele l’elenco richiesto degli ostaggi che verranno rilasciati oggi, come riferiscono i media palestinesi. Un funzionario israeliano ha dichiarato all’emittente pubblica Kan che Hamas ha consegnato la lista ai mediatori. Hamas “ha trasmesso la lista e Israele la riceverà a breve”. Ha confermato alla stessa emittente un altro funzionario di Hamas. La notizia è stata ripresa anche dal Times of Israel.
Hamas: “8 morti in attacchi israeliani”
La Protezione civile di Gaza gestita da Hamas afferma che otto palestinesi sono stati uccisi in attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, da quando il cessate il fuoco sarebbe dovuto entrare in vigore questa mattina. Israele ha affermato che la tregua non è ancora entrato in vigore perché Hamas non ha fornito i nomi degli ostaggi da rilasciare oggi, come concordato.
Attacchi aerei in corso nella Striscia
L’Idf afferma che i jet da combattimento stanno effettuando un’ondata di attacchi aerei nella Striscia di Gaza. Israele ha dichiarato che il cessate il fuoco che avrebbe dovuto iniziare questa mattina non è ancora entrato in vigore perché Hamas non ha fornito i nomi degli ostaggi da rilasciare oggi, come concordato.
Idf: “Hamas non ha fornito a Israele lista ostaggi”
L’Idf “è profondamente impegnata a restituire tutti gli ostaggi. L’Idf e l’Isa continueranno a fare ogni sforzo per riportare a casa tutti gli ostaggi, sia attraverso azioni operative e di intelligence, sia come parte dell’accordo”. Così in un briefing il portavoce dell’Idf, Daniel Hagari. “Questa mattina, ci aspettiamo tutti l’attuazione dell’accordo per riportare a casa gli ostaggi” ma “Hamas non ha adempiuto ai propri obblighi e, contrariamente all’accordo, non ha fornito allo Stato di Israele i nomi delle donne” da rilasciare, ha detto Hagari. “Il cessate il fuoco non entrerà in vigore finché Hamas non adempirà ai propri obblighi. Su indicazione del primo ministro, l’Idf continuerà a operare nell’area della Striscia di Gaza finché Hamas non adempirà ai propri obblighi, con tutto ciò che ciò comporta”, ha aggiunto il contrammiraglio.
Idf: “Attacchi contro obiettivi di Hamas a Gaza”
L’Idf afferma di aver effettuato attacchi contro obiettivi di Hamas a Gaza, mentre il cessate il fuoco non è ancora in vigore. L’Idf – riporta il times of Israel – ha dichiarato di aver effettuato poco fa dei bombardamenti di artiglieria e diversi attacchi di droni contro obiettivi di Hamas nel nord e nel centro di Gaza, dato che il cessate il fuoco con il gruppo terroristico non è ancora entrato in vigore. “L’Idf continua a operare e a colpire obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza”, afferma l’esercito in un comunicato.
Idf: “Cessate il fuoco non in vigore finché Hamas non rispetta impegni”
Il portavoce dell’Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato in una conferenza stampa che l’esercito sta continuando a colpire nella Striscia di Gaza, poiché Hamas non sta rispettando l’accordo di cessate il fuoco. “Da questa mattina, Hamas non sta rispettando i suoi obblighi e, contrariamente all’accordo, non ha fornito a Israele i nomi degli ostaggi”, ha dichiarato Hagari secondo quanto riporta il Times of Israel. “Per direttiva del primo ministro, il cessate il fuoco non entrerà in vigore finché Hamas non rispetterà i suoi obblighi”. L’Idf sta continuando a colpire a Gaza, finché Hamas non rispetterà gli obblighi dell’accordo”, ha dichiarato Hagari.
Idf: “Continuiamo gli attacchi nella Striscia di Gaza”
L’esercito israeliano afferma di essere ancora operativo a Gaza mentre la disputa con Hamas sui nomi degli ostaggi da rilasciare ritarda l’inizio del cessate il fuoco. Il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce principale dell’esercito, ha dichiarato che la tregua non inizierà fino a quando Hamas non consegnerà i nomi di tre ostaggi che verranno rilasciati domenica, facendo eco a una precedente dichiarazione del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Israele, tregua a Gaza ritardata
Salta la scadenza per l’inizio del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che non inizierà fino a quando Hamas non fornirà i nomi dei tre ostaggi che avrebbe dovuto rilasciare domenica in cambio di decine di prigionieri palestinesi. La disputa non era stata risolta quando il termine per l’inizio della tregua è scaduto alle 8.30 ora locale (le 7.30 in Italia). Il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce dell’esercito israeliano, ha dichiarato che l’esercito “continua ad attaccare, anche ora, all’interno dell’arena di Gaza” e lo farà finché Hamas non rispetterà l’accordo.
Israele, recuperato corpo soldato ucciso a Gaza nel 2014
Israele ha dichiarato di aver recuperato i resti di un soldato ucciso nella guerra di Gaza del 2014, poche ore prima dell’inizio del cessate il fuoco e del rilascio degli ostaggi. Oron Shaul è stato ucciso nel precedente conflitto e i suoi resti sono stati trattenuti da Hamas. I corpi di Shaul e di un altro soldato, Hadar Goldin, sono rimasti a Gaza dopo la guerra del 2014 e non sono stati restituiti nonostante una campagna pubblica delle loro famiglie. Le famiglie hanno lottato per ottenere la restituzione dei corpi come parte di qualsiasi accordo di cessate il fuoco nella guerra attuale.
Hamas: “Ritardo su nomi ostaggi per ‘ragioni tecniche’”
Hamas ha attribuito il ritardo nella consegna dei nomi degli ostaggi israeliani da rilasciare a ‘ragioni tecniche‘. In una dichiarazione ha affermato di essere impegnata nell’accordo di cessate il fuoco annunciato la settimana scorsa. Nel corso della giornata, Hamas dovrebbe rilasciare tre ostaggi in cambio di decine di palestinesi imprigionati da Israele, primo passo di un lungo processo volto a porre fine a una guerra durata 15 mesi. La prima fase del cessate il fuoco, della durata di 42 giorni, dovrebbe vedere la restituzione di un totale di 33 ostaggi da Gaza e il rilascio di centinaia di prigionieri e detenuti palestinesi. Le forze israeliane dovrebbero ritirarsi in una zona cuscinetto all’interno di Gaza e molti palestinesi sfollati dovrebbero poter tornare a casa. La Striscia devastata dovrebbe anche vedere un aumento degli aiuti umanitari.