Attualità

Giornata contro lo spreco alimentare

La crisi, ma anche una maggiore sensibilità ambientale, ha portato sei cittadini su dieci (60%) a diminuire o annullare gli sprechi domestici, anche se la situazione resta grave, ed in media ogni italiano ha buttato nel bidone della spazzatura 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno. Lo afferma la Coldiretti in occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco, che si celebra oggi. Il risultato – aggiunge Coldiretti – è che gli sprechi alimentari ammontano in Italia ad un valore di 12,5 miliardi, che sono persi per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale e per l’8 per cento nell’agricoltura e per il 2 per cento nella trasformazione.

Per evitare gli sprechi, Coldiretti ha elaborato un vademecum i cui punti salienti sono: leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a km 0, riscoprire le ricette degli avanzi, ma anche non avere timore di chiedere la doggy bag al ristorante.

Le cose stanno però cambiando – prosegue Coldiretti -, con l’Italia che ad Expo ha posto il taglio degli sprechi alimentari tra gli obiettivi della Carta di Milano consegnata al segretario generale Onu, Ban Ki-moon. Il taglio degli sprechi è stato posto anche tra gli obiettivi del semestre di presidenza olandese dell’Unione europea. E se in Italia con il progetto Sprecozero del Governo ci si è posti l’obiettivo di recuperare 1 milione di tonnellate di cibo nel 2016, il Parlamento francese ha approvato definitivamente lo scorso 3 febbraio una serie di misure contro lo spreco di cibo.

Ma per la Cia c’è ancora molto da fare sul fronte dello spreco alimentare. Nonostante la lunga crisi abbia ridotto gli sprechi (-30% in media dal 2008), le famiglie italiane buttano tuttora tra i rifiuti oltre 6 euro a settimana di alimenti ancora consumabili. Lo afferma la Cia-Agricoltori Italiani in occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco che si celebra oggi, nel sottolineare che il fenomeno è “uno scandalo dal punto di vista economico ed etico, se si pensa che nel Paese ci sono oltre 4 milioni di indigenti e che solo a Milano, Roma e Napoli associazioni e onlus servono ormai oltre 2 milioni di pasti gratuiti ogni anno nelle mense”.

“C’è bisogno di maggiore consapevolezza da parte di tutti – ha sottolineato il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino – continuando a lavorare seriamente sullo sviluppo e l’implementazione di programmi di prevenzione dei rifiuti e sostenendo tutte le iniziative pubbliche e private per il riciclo e la donazione dei prodotti alimentari invenduti e contro lo spreco”. D’altra parte, ha aggiunto Scanavino, “le cifre ancora alte degli sprechi alimentari non sono solo una vergogna da un punto di vista socio-economico, ma anche da quello ambientale: basti pensare, infatti, che una sola tonnellata di rifiuti organici genera 4,2 tonnellate di Co2”.

Fonte: Ansa, Ph: Paolo Cipriani

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