Attualità

Il continente si fa sempre più vecchio. Per chi non lavora

Gli europei vivono sempre di più ma sono sempre più obesi, mentre l’Italia nonostante i tagli continua a mantenere degli indicatori di salute buoni, che ci portano al secondo posto per longevità ad un passo dalla Spagna. La fotografia è del rapporto ‘Health at a Glance’ pubblicato dalla Commissione Ue che non solo ci mette tra quelli con più aspettativa di vita, ma ci vede anche primeggiare per il minor consumo di alcol e per un minor tasso di obesità e sovrappeso, almeno se paragonato agli altri.

Secondo i numeri presentati l’aspettativa di vita media è arrivata a 79,2 anni nel 2012, mentre nel 1990 era 74,1.

L’Italia è al secondo posto con 82,4 anni, mentre la Spagna ha 82,5. In fondo c’è la Lituania con 74,1. ”L’aspettativa di vita sta crescendo velocemente – sottolinea Vytenis Andriukaitis, il commissario Ue alla Salute in un comunicato congiunto con il segretario dell’Ocse Angel Gurría – ma rimangono forti diseguaglianze, con una differenza di 8,4 anni tra i primi e gli ultimi in classifica”. 

Tra i vari parametri presentati nel rapporto quello più preoccupante riguarda l’obesità, con ormai il 53% della popolazione che è sovrappeso mentre il 16,7% è obeso, in aumento rispetto al 12,5% di dieci anni fa. Per l’Italia però la percentuale di obesi sopra i 15 anni è del 10,1%, superiore solo a quella della Romania, mentre il rapporto ci vede al primo posto per il consumo di frutta. Elevato, sottolinea Andriukaitis, anche il consumo di alcol, il più alto al mondo e pari a oltre 10 litri pro capite l’anno. In questa classifica però l’Italia è ultima con 6,1 litri, metà della Lituania che invece e al primo posto.

Il rapporto lancia l’allarme anche sulla spesa sanitaria, che nei paesi presi in esame sta scendendo in media dello 0,9% ogni anno dal 2009 al 2012. Se si scompone questo dato, però, si vede che ci sono paesi in cui la spesa pro capite è molto più elevata della media Ue, che è di 2193 euro l’anno, e tende ad aumentare.

In Olanda ad esempio, prima in classifica, è di 3189 euro, ed è cresciuta del 2,5% nel periodo considerato, mentre dall’altra parte in Romania, ultima, è 753. L’Italia in questo caso è ‘in mezzo’, con una spesa poco superiore alla media Ue, ma con un calo dell’1,1%. ”Il capitolo sulla spesa è estremamente rilevante – sottolinea il commissario Ue – perchè anche se stiamo venendo fuori da una crisi economica la compressione dei budget per la salute continua in molti paesi europei”. (Ansa)

Fare l’operaio ti accorcia la vita

Tra gli uomini italiani, gli operai non qualificati hanno un’aspettativa di vita media inferiore di 5 anni rispetto a un dirigente. È uno dei risultati del Libro Bianco “Equità nella salute” presentato durante il convegno “La salute di tutti, nessuno escluso”, che si è tenuto lo scorso 2 dicembre a Roma presso la sede dell’INMP (Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà). L’evento, tra le altre cose, è stato anche l’occasione per rendere nota la nascita della Rete Nazionale per le problematiche di assistenza in campo socio-sanitario legate alle popolazioni migranti e alla povertà. Grazie alla quale sarà possibile affrontano al meglio le nuove sfide poste al sistema sanitario, in un momento in cui le disuguaglianze tra i cittadini sono in continuo aumento. (West-info)

 

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