Diritti

Il giornalista di Al-Jazeera Samir Sassi arrestato in Tunisia. E’ mistero sulle accuse

Le autorità tunisine hanno arrestato il giornalista Samir Sassi. Il Comitato per la protezione dei giornalisti allarmato ne chiede il suo rilascio immediato e incondizionato.

Mercoledì 3 gennaio, la polizia ha fatto irruzione e perquisito l’abitazione di Sassi, un reporter dell’emittente del Qatar Al-Jazeera, nella capitale Tunisi.  Contestualmente il giornalista è stato arrestato, secondo notizie riportate e secondo il capo dell’ufficio tunisino del quotidiano, Lotfi Hajji, che ha aggiunto che la polizia ha confiscato il laptop di Sassi, il suo telefono, diversi libri e i telefoni di sua moglie e dei suoi figli.

Fino a giovedì sera, secondo le fonti, le autorità non avevano presentato alcuna accusa né rivelato il motivo dell’arresto di Sassi. È detenuto in una stazione di polizia a Cité Ettadhamen, un comune vicino a Tunisi, in attesa di indagini.

“Arrestando due giornalisti in una settimana, il presidente Kais Saied sta chiarendo che il suo governo ha tolleranza zero per la libertà di stampa e il giornalismo indipendente”, ha affermato Sherif Mansour, coordinatore del programma CPJ per il Medio Oriente e il Nord Africa a Washington, DC. “Le autorità tunisine devono immediatamente e rilasciare incondizionatamente il giornalista di Al-Jazeera Samir Sassi e il giornalista dell’IFM Zied el-Heni, e cessare di molestare i giornalisti per il loro lavoro”.

Il 28 dicembre, la polizia ha arrestato el-Heni, un importante editorialista e commentatore politico del programma quotidiano “Émission Impossible” sulla stazione radiofonica indipendente IFM, a Tunisi. Il 1° gennaio un tribunale lo ha accusato di “insulto verso altri sui social media” e lo ha trasferito in prigione. Se ritenuto colpevole, El-Heni rischia fino a 10 anni di carcere.

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