Il presidente iraniano Massoud Pezeshkian ha licenziato un alleato di lunga data in seguito alle polemiche su una vacanza costosa. Ciò avviene mentre la sua amministrazione riformista lotta per affermare la propria autorità sotto una crescente pressione politica ed economica. Il presidente continua il suo tentativo di mantenere la fiducia del pubblico mentre affronta il fazionismo interno e le vacillanti speranze per l’economia.
Il 5 aprile Pezeshkian ha licenziato il vicepresidente per gli affari parlamentari Shahram Dabiri a seguito dell’indignazione pubblica per la vacanza di quest’ultimo in Antartide durante le recenti festività di Nowruz.
- Nel suo decreto di licenziamento, Pezeshkian ha affermato: “In un governo che si vanta di… una vita semplice, viaggi di piacere così costosi da parte dei funzionari, anche a spese personali, sono ingiustificabili, mentre molti cittadini affrontano difficoltà economiche”.
- Pezeshkian ha inoltre sottolineato che la “lunga amicizia, collaborazione e prezioso servizio” di Dabiri come vicepresidente “non precludono il nostro impegno primario per l’onestà, la giustizia e le promesse che abbiamo fatto al popolo. Pertanto, ci dispiace non poter continuare la nostra cooperazione con voi nell’amministrazione”.
- Dopo il licenziamento, la portavoce del governo Fatemeh Mohajerani ha dichiarato su X/Twitter che ciò dimostra che “nessuna lealtà personale prevale sugli standard di prestazione: contano solo efficienza, integrità e interesse pubblico”.
Inizialmente l’ufficio di Dabiri ha respinto le segnalazioni di un suo viaggio al Polo Sud, ma una revisione interna ha concluso che aveva effettivamente intrapreso il viaggio.
- Molti organi di stampa, tra cui l’agenzia di stampa governativa IRNA, il 26 marzo hanno citato un membro dell’ufficio di Dabiri che ha negato le voci sulla festa. La fonte ha insistito sul fatto che le immagini provenivano da un vecchio viaggio precedente al mandato di Dabiri al governo.
- Dopo il licenziamento, l’IRNA ha rilasciato delle scuse per aver inizialmente negato che il viaggio fosse avvenuto nelle ultime settimane. Ha attribuito la colpa a un “errore di valutazione” da parte di un editore e a informazioni fuorvianti dall’ufficio di Dabiri. L’IRNA si è impegnata a rafforzare il suo processo di verifica editoriale e a ritenere responsabili i responsabili dell’errore.
Fonte: Amwaj