“Non luogo a procedere”. La sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila stende così un velo pietoso sulla tanto clamorosa quanto discutibilissima inchiesta “Mani pulite nella Marsica”, realizzata dai carabinieri della compagnia di Tagliacozzo guidati dall’allora capitano Edoardo Commandé e coordinata dal pm Roberto Savelli e dal procuratore Andrea Padalino Morichini.
Era l’alba del 31 marzo 2016, quando una spettacolare operazione con decine di carabinieri sconvolse Tagliacozzo: 4 arrestati e 12 indagati tra amministratori, dipendenti, imprenditori e professionisti, con la custodia in carcere per l’allora sindaco Maurizio Di Marco Testa e la conseguente caduta dell’amministrazione comunale.
Nel corso di questi anni l’impianto accusatorio – che almeno a chi aveva avuto la premura di leggersi le carte della Procura era apparso da subito come alquanto traballante – si è squagliato come neve al sole: una dopo l’altra sono cadute le varie ipotesi di reato, con i conseguenti proscioglimenti e assoluzioni a catena.