Il parlamento iraniano, dominato dai conservatori, sta aumentando la pressione sul governo del presidente riformista Massoud Pezeshkian. Sono state presentate istanze di impeachment contro il ministro delle Strade per il recente incendio al principale porto meridionale del Paese, e contro il ministro dell’Energia a causa della carenza di elettricità. Queste mosse segnalano una continua guerra tra fazioni, con i conservatori che sfruttano le crisi per indebolire il governo di Pezeshkian.
Il 29 aprile l’agenzia di stampa Tasnim ha riferito che oltre 40 parlamentari hanno firmato una mozione per mettere sotto accusa il ministro delle strade e dello sviluppo urbano Farzaneh Sadeq Malvajerd, citando “negligenza” nella gestione del porto, carenze nella politica abitativa e cambiamenti irregolari del personale.
- L’attacco è avvenuto in seguito all’esplosione del 26 aprile al porto di Shahid Rajai, nella città meridionale di Bandar Abbas. L’incendio che ne è seguito ha ucciso almeno 70 persone e ne ha ferite centinaia. Le autorità hanno dichiarato che la negligenza è stata un fattore determinante nell’incidente.
- I critici hanno accusato Sadeq di aver nominato funzionari non qualificati, tra cui un capo porto temporaneo con un background agricolo, e di non aver fatto rispettare gli standard di sicurezza per materiali pericolosi come lo zolfo.
- L’agenzia di stampa governativa IRNA ha replicato che Sadeq aveva accontentato la maggior parte dei legislatori durante un interrogatorio parlamentare.
Separatamente, il 30 aprile Tasnim ha riferito che 15 legislatori avevano firmato una mozione per mettere sotto accusa il ministro dell’Energia Abbas Aliabadi.
- Aliabadi è sotto interrogatorio per presunta cattiva gestione della rete elettrica. Il Paese nel suo complesso, in particolare la capitale Teheran, è alle prese da mesi con persistenti blackout a causa della carenza di energia.
- Il 30 aprile, la portavoce del governo Fatemeh Mohajerani ha riconosciuto l’impeachment come un diritto costituzionale del parlamento, ma ha esortato i legislatori a non “usarlo come strumento politico”.
I media riformisti hanno definito le mozioni di impeachment come motivate politicamente.
- Il quotidiano Shargh ha accusato i sostenitori della linea dura di aver sfruttato la tragedia del porto per ottenere una vendetta politica, sottolineando la doppia vulnerabilità di Sadeq, in quanto riformista e unica donna nel governo. “I sostenitori della linea dura hanno perso alle urne e ora stanno regolando i conti con l’impeachment”, ha accusato il quotidiano.
- Arman-e Melli ha inquadrato la mozione di impeachment come un attacco coordinato, citando il deputato Ali Reza Naqavi che ha affermato: “Questa non è una svista, è un piano premeditato per paralizzare il governo”. Il giornale ha evidenziato le riforme abitative di Sadeq, sostenendo che i sostenitori della linea dura temono la sua competenza.
- Hammihan ha intervistato analisti che hanno condannato l’impeachment come prematuro, dato che Sadeq ricopre il suo incarico “da meno di un anno”. Hanno sostenuto che si dovrebbe invece affrontare il problema delle carenze del sistema portuale e delle infrastrutture.
In un sorprendente contrasto, il quotidiano riformista Sazandegi adottò un tono critico.
- Il quotidiano ha accusato il ministro per lo sviluppo urbano e le strade di “governare per tentativi ed errori”, citando i suoi rapidi cambiamenti di personale e definendo l’esplosione del porto una “conseguenza diretta della nomina di dirigenti non qualificati”.
Sui social media iraniani, i riformisti si sono schierati in gran parte in difesa di Sadeq.
- L’utente pro-riforme Mehdi Rouhanifard ha sostenuto su Twitter/X che l’impeachment era un sabotaggio politico contro il governo di Pezeshkian, definendolo “palese ostruzionismo”.
- Diversi altri resoconti riformisti hanno evidenziato presunti doppi standard, sottolineando che Mehrdad Bazrpash, ministro delle strade sotto il defunto presidente conservatore Ebrahim Raisi (2021-24), non è mai stato messo sotto accusa nonostante le promesse abitative non mantenute .
- L’analista Mohammad Hossein Ebrahimi ha definito l’impeachment un “brigantaggio politico” da parte dei sostenitori della linea dura, ancora amareggiati per la sconfitta nelle elezioni presidenziali dell’anno scorso, definendo la mossa contro Sadeq la prova del “crollo della razionalità in parlamento”.
- È degno di nota il riferimento di Ebrahimi al “bambino-legislatore”, un termine che ha guadagnato terreno online tra i critici del giovane parlamentare intransigente Amir Hossein Sabeti, un costante detrattore dell’amministrazione Pezeshkian.
Fonte: amwaj