Militari israeliani hanno fatto irruzione nella sede di Al Jazeera a Ramallah, in Cisgiordania, ordinando all’ufficio di chiudere. Al Jazeera ha trasmesso in diretta sul suo canale in lingua araba un filmato delle truppe israeliane che ordinavano la chiusura dell’ufficio per 45 giorni. Un soldato israeliano ha detto al capo della sede locale dell’emittente, Walid al-Omari, nel filmato in diretta: “C’è una sentenza del tribunale che prevede la chiusura di Al Jazeera per 45 giorni”. “Le chiedo di prendere tutte le telecamere e di lasciare l’ufficio in questo momento”. Al-Omari ha poi raccontato che le truppe israeliane hanno iniziato a confiscare documenti e attrezzature dell’ufficio, mentre nell’area si vedevano e si sentivano gas lacrimogeni e spari. Al Jazeera ha denunciato la mossa mentre continuava a trasmettere in diretta da Amman, nella vicina Giordania. Il network ha poi mandato in onda quelle che sembravano essere truppe israeliane che stavano strappando uno striscione su un balcone che portava l’immagine di Shireen Abu Akleh, una giornalista palestinese-americana uccisa dalle forze israeliane nel maggio 2022.
Nel frattempo, il confine tra Israele e Libano è stato teatro degli attacchi più intensi dall’inizio della guerra di Gaza: l’esercito israeliano ha effettuato centinaia di attacchi durante la notte e Hezbollah ha lanciato numerose raffiche di razzi.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto domenica che gli attacchi continueranno in Libano e che Israele ha “inflitto a Hezbollah una serie di colpi che non avrebbe potuto immaginare”. “Se Hezbollah non ha ricevuto il messaggio, vi prometto che lo riceverà”, ha detto Netanyahu. “Siamo determinati a far tornare i nostri residenti del nord sani e salvi alle loro case”, ha aggiunto.
Ancor più incoraggaggiante il ministro dell’Istruzione israeliano, Yoav Kisch, appartenente al partito di centrodestra Likud. Dopo aver dichiarato di non escludere uno scenario in cui Israele costruisca insediamenti nella striscia di Gaza, ha dichiarato: “Non c’è differenza tra Hezbollah e il Libano. Il Libano sarà annientato. Cesserà di esistere”.
“Le nostre azioni contro Hezbollah continueranno finché non faremo tornare sani e salvi gli abitanti del nord alle loro case”: ha rafforzato il concetto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant. Lo riporta Haaretz. “Faremo tutto il necessario per raggiungere questo obiettivo”, ha aggiunto Gallant, secondo cui “Hezbollah ha la forte sensazione di essere perseguitato e ne stiamo vedendo i risultati”.
Il bilancio delle vittime in Libano è salito a cinquanta nell’attacco di venerdì a Beirut sud, mentre tre sono stati uccisi negli attacchi di domenica.