Attualità

La crisi dell’occupazione non riguarda solo i lavoratori dipendenti

Tra recessione e austerity, sono gli indipendenti, dai piccoli imprenditori agli autonomi, la fascia che proporzionalmente ha pagato il conto piu’ salato della crisi: dal 2007 al 2014, il settore ha perso 475mila posti di lavoro, il 7% in meno degli occupati, piu’ del doppio del calo (-3,1%) registrato dai lavoratori dipendenti. Si tratta di quasi la meta’ dei posti bruciati complessivamente a livello nazionale, un “sacrificio”, proporzionalmente piu’ elevato rispetto al lavoro dipendente.

A lanciare l’allarme e’ Confesercenti, che ha presentato a Roma il rapporto “Occupazione e mercato del lavoro: oltre il JobsAct, per il rilancio dell’occupazione indipendente”.

“Quando si parla di lavoro – spiega Mauro Bussoni, segretario generale Confesercenti – spesso ci si dimentica dell’occupazione indipendente, nonostante questa garantisca il 20% circa del Pil del Paese e 6 milioni di posti di lavoro, per la maggior parte concentrati nei 4 milioni di imprese italiane senza dipendenti. Spesso si tratta di donne e giovani, che hanno tentato l’avventura imprenditoriale per ‘inventarsi’ un impiego: secondo i nostri dati, durante la crisi sono stati almeno 100.000 gli under35 che hanno provato la strada dell’impresa. Questo ruolo di ‘shock absorber’ della disoccupazione italiana, pero’, e’ sempre piu’ in crisi.

 Migliaia di lavoratori indipendenti che hanno interrotto nel corso di questi anni le loro attivita’ e non hanno potuto contare su alcuna forma di protezione sociale e di sussidio contro il rischio della disoccupazione. Una crisi nella crisi rimasta costantemente nell’ombra, offuscata dai dati piu’ generali e preoccupanti dell’aumento complessivo del tasso di disoccupazione”.

“Per questo Confesercenti auspica la creazione di un Testo Unico del Lavoro Indipendente, che preveda – fra gli interventi piu’ urgenti – tassazione e contribuzione agevolata per i primi tre anni di attivita’ delle nuove imprese, formazione continua per gli imprenditori, tutele del reddito in caso di inattivita’ temporanea o di cessazione di attivita’ per crisi di mercato, e un particolare sostegno dell’imprenditoria giovanile e femminile, necessario per favorire l’avvio di attivita’ in proprio da parte di lavoratori dipendenti espulsi dal mercato del lavoro. 

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