Diritti

Sbarcano 102 migranti. Duemila dollari per arrivare a Lampedusa. Arrestati tre sudanesi

Due nuovi sbarchi sull’isola siciliana di Lampedusa, dove sono arrivati 124 migranti provenienti da Bangladesh, Egitto e Pakistan. Entrambe le imbarcazioni erano salpate dalla Libia nonostante il mare grosso. I nuovi arrivati sono stati condotti nell’hotspot di contrada Imbriacola. 

Ore 7. Cinquantuno migranti, originari di Bangladesh, Egitto e Pakistan, sono sbarcati a Lampedusa dopo che, ieri sera, il barcone di 12 metri sul quale viaggiavano è stato intercettato e bloccato da tre motovedette di guardia di finanza e Frontex. Il natante di legno, a dire degli sbarcati, è salpato alle ore 21 di martedì da Zouwara in Libia e ognuno dei migranti ha pagato 2mila dollari per la traversata fatta con il mare in tempesta. I 51 sono stati portati, dopo un primo triage sanitario su molo Favarolo, all’hotspot di contrada Imbriacola.

Ore 7.50  Altri 51 migranti, salpati anch’essi dalla Libia, sono giunti a Lampedusa dove nel giro di poche ore gli approdi sono saliti a due con un totale di 102 persone. Nonostante il mare grosso, le due carrette sono riuscite a mettersi in navigazione e a giungere fino al largo della più grande isola delle Pelagie. Anche il secondo gruppo è stato portato all’hotspot di contrada Imbriacola.

Sbarco di 124 a Lampedusa con migrante morto durante la traversata: tre arresti

Tre migranti – un sudanese di 37 anni, un gambiano di 43 anni e un nigeriano di 24 anni – sono stati arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Agrigento, perché ritenuti responsabili dei reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di morte come conseguenza di altro delitto. Le indagini della Squadra Mobile di Agrigento, del Servizio centrale operativo e dalla Sisco di Palermo, coordinate dalla Procura di Agrigento, hanno consentito di raccogliere gravi indizi a carico dei tre che, lo scorso 29 dicembre, avrebbero permesso lo sbarco a Lampedusa di 124 extracomunitari provenienti dalla Libia. Una traversata durante la quale è morto un migrante che si trovava a bordo dell’imbarcazione. I tre arrestati sono stati portati al carcere Pasquale Di Lorenzo di Agrigento.

Sono 157.652 le persone arrivate via mare sulle coste italiane, dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023. Lo hanno fatto in modo autonomo, attraverso il soccorso delle autorità o delle organizzazioni non governative che monitorano la rotta del Mediterraneo centrale, la più pericolosa del mondo. Secondo alcune stime, infatti, nell’ultimo decennio circa 28mila persone hanno perso la vita nel tentativo di arrivare in Europa. Tuttavia, i numeri dell’anno appena terminato non possono definirsi “record”, così come sono stati raccontati negli ultimi mesi dai media e da quasi tutte le formazioni politiche. A fare il punto è Openpolis, che pubblica il report dal titolo “La propaganda dell’emergenza sulla pelle dei migranti”.

Sono aumentati del 47% gli arrivi in Italia nel 2023, rispetto al 2022, quando erano sbarcate sulle coste del paese poco più di 105 mila persone. Gli ingressi erano stati superiori a quelli del 2023 già nel 2014 e nel 2016, mentre è arrivato un numero simile di persone nel 2015. Parliamo del periodo relativo alla cosiddetta “crisi europea dei rifugiati”, durante il quale il sistema di accoglienza è stato messo sotto stress.

Sono 18.204 le persone di nazionalità guineana arrivate in Italia nel 2023. È proprio la Guinea (poco più di 13 milioni di abitanti in Africa occidentale) a rappresentare la nazionalità più ricorrente. Seguono la Tunisia (17,3 mila), la Costa d’Avorio (16 mila) e il Bangladesh (12 mila). Nell’anno appena terminato è tornata a essere maggioritaria l’immigrazione dall’Africa sub-sahariana, rispetto al nord del continente, che aveva caratterizzato gli ingressi in Italia nel 2022.

Sono 17.319 i minori stranieri non accompagnati (Msna) arrivati in Italia via mare, dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023. Nonostante nel corso dell’anno si sia dibattuto molto di questa particolare categoria di minori, i dati non sembrano indicare aumenti eclatanti rispetto al 2022, quando fecero ingresso nel nostro paese 14.044 Msna, appena 3 mila in meno.

Cinque i pilastri del nuovo patto migrazioni e asilo, sul quale i paesi dell’Ue hanno trovato un accordo a fine anno, dopo una lunga negoziazione. “Il nuovo patto non modificherà il meccanismo del regolamento di Dublino, che obbliga la persona migrante a chiedere asilo al primo paese europeo d’approdo. Sul fronte interno, invece, l’ennesima legge sul sistema di accoglienza non sembra essere adeguata a un fenomeno strutturale come quello migratorio”, afferma Openpolis.

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