Ambiente

L’Ue spara alla mosca con un cannone. Che bio ci assista

Bisogna abbattere tutti gli olivi del Salento colpiti dal batterio killer della Xylella, perché anche se è la soluzione più “dolorosa” per gli agricoltori è anche quella “più efficace”. E’ la richiesta arrivata alla fine del Consiglio agricoltura da parte della Commissione Ue, che si è detta “profondamente preoccupata” per il diffondersi della malattia, che minaccia anche viti e agrumi.

Il ministro Maurizio Martina, lasciando la riunione dei 28 prima della discussione sul punto, aveva affermato che “tutti i suggerimenti sono benvenuti a patto che siano pratici e concreti”, spiegando che il dibattito odierno offriva “l’occasione per dimostrare concretamente che quel che stiamo facendo” e a dare “piena comprensione dell’impegno che ci stiamo mettendo”.

Il commissario alla salute Vytenis Andriukaitis ha spiegato che “tutti i problemi” relativi al problema Xylella, e in particolare quello dei fondi, “sono in discussione con le autorità italiane”. Nel frattempo il commissario ha espresso la necessità di “misure decisive che devono essere prese con urgenza immediata”, esprimendo quindi “pieno sostegno al governo italiano che nel frattempo ha annunciato una serie di misure, incluse significative misure finanziarie”.

Bruxelles conta infatti di presentare nuove iniziative verso gli ultimi giorni di marzo, e lo stesso Andriukaitis ha annunciato che prossimamente andrà di persona a Lecce per visitare l’area e “dimostrare l’impegno dell’Ue nell’affrontare il problema”. Anche se, ha ripetuto il commissario, “devono essere rimossi tutti gli alberi colpiti, questa è la cosa numero uno da fare”.

Sul fronte delle quote latte, che giungeranno al termine a fine mese dopo oltre 20 anni, i 28 si sono impegnati a “seguire da vicino la situazione del mercato per vederne l’influenza”.

Martina, che ha respinto ancora una volta al mittente le accuse della Lega sulla questione multe, ha quindi chiesto a Bruxelles di accelerare sul regolamento sull’etichettatura d’origine del latte, e di “poter riconsiderare” riorganizzandoli “alcuni strumenti per la gestione del rischio” che altrimenti “rischiano di non essere mai applicabili se si aspetta per esempio il calo del reddito del 30% di un’azienda”. In ogni caso, ha assicurato, l’Italia è “in campo” e guarda con attenzione alle misure che saranno presentate il prossimo lunedì da Commissione e Bei per l’accesso al credito e il sostegno alla promozione del settore lattiero-caseario europeo.

Sono stati fatti poi “passi in avanti” sulla riforma del biologico, hanno assicurato sia la presidenza lettone dell’Ue che Martina, a cui ha passato il testimone a gennaio. Solo Austria e Olanda hanno chiesto di interrompere i negoziati, mentre gli altri paesi, ha riferito il ministro dell’agricoltura di Riga, sono intenzionati a proseguire. L’obiettivo è arrivare a un’intesa tra i 28 al Consiglio agricoltura di maggio, in modo che possano poi iniziare i negoziati con l’Europarlamento, ed evitare il ritiro dell’intera proposta da parte della Commissione.

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