Diritti, Politica

Migranti, le organizzazioni si appellano ai parlamentari europei: “Non votate quel Patto”

La “Road Map per il diritto d’asilo e la libertà di movimento” incontra il 19 marzo a Bruxelles gli europarlamentari socialisti e democratici Brando Benifei e Pietro Bartolo e, per l’occasione, la rete delle organizzazioni ha preparato una lettera aperta rivolta a tutti i deputati europei, invitandoli a votare contro l’adozione del Patto.

Mamadou Kouassi Pli Adama, ispiratore del film di Matteo Garrone “Io Capitano” e attivista dell’ex Canapificio di Caserta, Mimma D’Amico, che dello storico centro sociale campano è tra le portavoce; Sara Consolato di Refugees Welcome, Giovanna Cavallo e Teresa Menchetti del Forum Per Cambiare l’Ordine delle Cose, insieme al sindaco di Santorso in provincia di Vicenza, Franco Balzi e al giurista Gianfranco Schiavone, porteranno nella sede del parlamento europeo, a Bruxelles, il prossimo 19 marzo, la voce e le istanze della campagna “Road Map per il diritto d’asilo e la libertà di movimento”, promossa da  nove organizzazioni (Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza-Cnca, Rivolti ai Balcani, Europasilo, Italy must act, Refugees Welcome Italia, Mediterranea Saving Humans, Recosol e Stop Border Violence) che ha l’obiettivo di informare sulle conseguenze nefaste che il Patto europeo migrazioni e asilo avrà sulle vite di migliaia di migranti, se approvato dal parlamento europeo prima della conclusione della legislatura, e nella sua attuale formulazione.

Le organizzazioni sono state invitate a confrontarsi a Bruxelles dagli europarlamentari Brando Benifei e Pietro Bartolo del gruppo Socialisti e Democratici.
Per l’occasione, la rete delle associazioni ha preparato una lettera rivolta a tutti i deputati europei, invitandoli a votare contro l’adozione del Patto. “Perché qualsiasi riforma della politica di asilo e migrazione deve mettere al centro le persone ed essere guidata dai valori europei di dignità umana, solidarietà e libertà”, sostengono le nove organizzazioni promotrici della “Road Map per il diritto d’asilo e la libertà di movimento”.

“Ad aprile, durante la votazione finale, gli eurodeputati avranno l’ultima possibilità di respingere la proposta e dare un segnale politico contro l’adozione di un Patto che tradirebbe i valori su cui si fonda l’Ue. La vostra scelta può fare la differenza”, si legge nella lettera e che è aperta all’adesione di singoli e altre organizzazioni.

Nel frattempo, in attesa dell’incontro del 19 marzo a Bruxelles, le organizzazioni annunciano che il prossimo 4 maggio si terrà un’assemblea nazionale a Bologna di restituzione dei percorsi di consultazione locali, “per poter dare il nostro contributo al dibattito politico sulle politiche delle migrazioni, in vista delle elezioni del 2024”. E ribadiscono: “Dobbiamo convogliare le risorse e gli sforzi dell’Ue per creare un sistema di asilo e accoglienza equo ed efficace, un meccanismo funzionante di solidarietà e condivisione delle responsabilità e percorsi legali e sicuri per le persone in cerca di protezione”.
Poi, ancora, le organizzazioni attaccano: “Di contro, se approvato nella sua attuale formulazione, i nuovi regolamenti contenuti nel Patto produrranno nuove tragedie e renderanno l’Europa una cupa fortezza assediata con uno sgretolamento dello stato di diritto e del livello di democrazia interna”.

Afferma Giovanna Cavallo a nome della rete che si è costituita: “Anche se restiamo disponibili al dialogo con gli europarlamentari, consapevoli che la politica si basa spesso sul compromesso, pensiamo che ci siano delle eccezioni, e i diritti umani non possono essere considerati un’opzione, quando vengono limitati, infatti, ne paghiamo tutti il prezzo. Siamo molto preoccupati che alcune disposizioni del Patto, in particolare quelle previste dal regolamento sullo screening e dal regolamento procedure, possano non solo perpetuare gli approcci fallimentari del passato, bensì ne possano aggravare, addirittura, le conseguenze», conclude. Inoltre, proprio nella lettera rivolta agli eurodeputati sono spiegate le criticità maggiori, che tenderanno a normalizzare l’uso arbitrario della detenzione e l’utilizzo sistematico di procedure ‘sommarie’ per consentire i respingimenti verso i così detti ‘Paesi terzi sicuri’”.

“E’ necessario – sostiene Stefano Trovato, coordinatore dell’Area Migrazioni, tratta, cooperazione internazionale e caporalato del Cnca – che i parlamentari europei si esprimano contro questo provvedimento che si configura come un ulteriore attacco ai diritti umani, prefigurando l’Europa come fortezza e non più come luogo dei diritti e del dialogo tra diversi. Le scelte contenute nel Patto porterebbero a impegnare ancor di più il nostro paese come luogo di detenzione per le persone che scappano da guerre, disastri ambientali ed economici. Questa non è l’Europa che vogliamo”.

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