Nuova tragedia dell’immigrazione al confine tra Usa e Messico. Un bimbo di 8 anni di origine guatemalteca è morto mentre era sotto la custodia delle autorità americane, dopo aver attraversato illegalmente la frontiera.
E’ la seconda vittima guatemalteca in pochi giorni, dopo la morte di una bambina di 7 anni.
Intanto il presidente Usa, Donald Trump, minaccia di prolungare lo shutdown, la paralisi parziale delle attività del governo, fino a quando non arriveranno i fondi per costruire il muro al confine con il Messico.
Cosa c’entra il muro con lo shutdown
Dopo una telefonata con le truppe statunitensi nel giorno di Natale, Trump ha ricordato le sue richieste per sbloccare lo stallo politico che da sabato impedisce il lavoro di diverse agenzie dell’amministrazione. “Non posso dirvi quando il governo riaprirà, posso dirvi che non riaprirà finché non avremo un muro, una barriera, in qualunque modo la vogliate chiamare, è sempre la stessa cosa. E’ una barriera che impedisce alla gente di riversarsi nel Paese”, ha tuonato il presidente.
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In un comunicato, l’Agenzia americana per la sicurezza delle frontiere ha riferito che il bambino guatemalteco è morto nel giorno di Natale, dopo la mezzanotte, al Gerald Champion Regional Hospital, nella città di Alamogordo, nello stato del New Mexico, nel deserto di Chihuahua.
Come è morto il bambino
Il bambino ha iniziato a mostrare segni di “una possibile malattia” alla vigilia di Natale, ed è stato trasferito con il padre all’ospedale regionale. Una volta lì, i medici hanno stabilito che il bambino soffriva di un comune raffreddore; ma, quando stavano per dimetterlo, hanno constatato che aveva la febbre e hanno deciso di tenerlo 90 minuti sotto osservazione, prima di dimetterlo prescrivendogli ibuprofene, un antinfiammatorio, e amoxicillina, un antibiotico. Ma nella nottele condizioni di salute del bambino sono peggiorate: ha cominciato a vomitare, tanto che gli agenti lo hanno riportato nello stesso ospedale, dove è morto poco dopo la mezzanotte.
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Il governo guatemalteco è stato informato e ha chiesto un’indagine “chiara” e la “salvaguardia” del giusto processo da parte delle autorità degli Stati Uniti sulle circostanze che hanno portato alla morte del bambino. Una richiesta già avanzata in relazione al caso di Jakelin Caal Maquin, la bambina di 7 anni morta l’8 dicembre in un ospedale pediatrico ad El Paso (Texas), dopo aver attraversato illegalmente il confine con il Messico insieme al padre. Il governo Usa ha negato responsabilità. Secondo l’ospedale la bambina è morta per disidratazione, febbre e shock setticemico, anche se i risultati dell’autopsia non sono ancora noti. (Agi)