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Nestlé e Danone s’inchinano a Pechino

La velocità della Cina non finisce mai di stupire. Ieri il Quotidiano del Popolo aveva dato la notizia che il governo di Pechino, attraverso la National Development and Reform Commission, aveva avviato un’inchiesta per comportamento monopolistico e ingiustificato aumento dei prezzi nei confronti di cinque produttori occidentali di latte in polvere per neonati: Nestlé, Danone, Abbott, Royal FrieslandCampina e Mead Johnson.

A Nestlé sono bastate 24 ore per annunciare che da lunedì abbasserà i prezzi medi dei suoi latti artificiali dell’11%, con punte del 20%, e che non li aumenterà sino alla fine del 2014. Poche ore dopo, anche Danone ha annunciato la stessa decisione, senza entrare ancora nei dettagli.

Anche un produttore cinese, Biostime, che si rifornisce di materia prima in Francia, risulta indagato ma ha dichiarato che aspetta le conclusioni dell’indagine.

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