Diritti

Pena di morte, Amnesty: “Negli Usa può toccare a una persona con disabilità”

La prima volta è rimasto legato alla barella per tre ore mentre l’equipe medica cercava – invano – di trovare una vena per eseguire l’iniezione letale. Il 25 gennaio invece sarebbero dovuti bastare 15 minuti per uccidere Kenneth Eugene Smith tramite il metodo dell’ipossia da azoto. La sua agonia è durata 22 minuti. “Non ho mai visto un condannato dimenarsi così”, ha riferito un giornalista che ha assistito all’esecuzione. A ricordare la vicenda di Smith è Amnesty International, tra gli organismi che aveva fatto appello alla governatrice dell’Alabama di fermare la condanna a morte del detenuto, da 35 anni nel braccio della morte e sfuggito al primo tentativo di esecuzione, ma non al secondo, con uso di azoto liquido.

Amnesty avverte che, da quando sempre più aziende farmaceutiche si rifiutano di fornire i farmaci per le iniezioni letali, negli Stati Uniti si cercano metodi “umani” per le esecuzioni. Di umano però non c’è niente. Al condannato viene fatta indossare la cosiddetta “maschera della morte” per inalare azoto puro. Kenneth Smith, aggiunge l’organizzazione, è stato una cavia. Si è dimenato mentre l’ossigeno finiva, spalancando gli occhi per implorare pietà. La prossima potrebbe essere una persona con disabilità mentale conclamata, Rocky Myers. L’esecuzione non può essere annullata, ma la pena di morte può ancora essere abolita. (DIRE)

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