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Quando l’arbitro è il Presidente della Repubblica

Anche in occasione del discorso di insediamento del dodicesimo presidente della Repubblica italiana, si è parlato inevitabilmente di calcio. Non tanto per la presenza, su invito dello stesso Sergio Mattarella, in quanto capo di un partito del poco onorevole Silvio Berlusconi patron del Milan, questa volta nei confronti dell’uomo (pardon della donna) Rosy Bindi, quanto piuttosto per alcune espressioni usate dal neo-eletto presidente che ha parlato per mezz’ora, interrotto a più riprese dagli applausi di Montecitorio, ricevendo una standing ovation degna di Messi o Ronaldo quando ha fatto riferimento al periodo della Resistenza.

Ma le parole in questione sono altre: <<…Nel linguaggio corrente si è soliti tradurre il compito del capo dello Stato nel ruolo di un arbitro, del garante della Costituzione. E’ una immagine efficace. All’arbitro compete la puntuale applicazione delle regole. L’arbitro deve essere e sarà imparziale. I giocatori lo aiutino con la loro correttezza>> così si è espresso nella giornata di ieri il nuovo arbitro della Repubblica italiana Sergio Mattarella di Palermo, classe 1941, che dopo alcuni ministeri ha ricoperto negli ultimi anni il ruolo di Giudice costituzionale.

Il successore di Giorgio Napolitano, che nella prima domenica da presidente è andato a messa a piedi per rispettare il blocco del traffico, farà rispettare le regole? Aiuterà Renzi? Lui, al quale da ragazzino facevano fare l’arbitro, non è mai stato uno sportivo né un grande tifoso di calcio, a differenza del fratello Piersanti assassinato dalla mafia nel 1980. Attivo invece il suo impegno in politica: dopo la sua prima attività con la Democrazia Cristiana e gli incarichi ministeriali, nel 2007 ha lavorato al manifesto fondante i valori del Partito Democratico.

Pare abbia una qualche simpatia per l’Inter, sicuramente ce l’ha per il Palermo che con questo messaggio lo ha invitato ufficialmente ad assistere ad una partita di calcio: il Presidente rosanero Maurizio Zamparini e tutta l’U.S. Città di Palermo “porgono le loro congratulazioni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, primo Capo dello Stato nato a Palermo. Non appena gli impegni istituzionali lo consentiranno, la Società rosanero sarà lieta di invitare il Presidente della Repubblica allo stadio ‘Renzo Barbera’ per una sfida casalinga dei rosanero”.

Anche altre società e le istituzioni del calcio italiano hanno inviato gli auguri a Sergio Mattarella: “Buon lavoro Presidente!” dal Bologna F.C. 1909 e “Congratulazioni da parte dell’A.S. Roma al nuovo Presidente della Repubblica Italiana”, mentre la Serie A TIM “augura buon lavoro alla guida del nostro Paese a Sergio Mattarella”. Ho iniziato l’anno nuovo scrivendo di arbitri e assistenti dell’arbitro, di calcio e religione, ma soprattutto dell’orrore provato di fronte alla violenza di una cultura e di una politica che sanno uccidere più di un massacro, per la disumana freddezza di chi la propone. Buon lavoro, presidente!

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