Politica

SARDEGNA L’Unità, visto si vinca. Chance per la faida nella formazione di destra destra

Popolo sovrano batti un colpo! Domenica si vota in Sardegna, è il primo test elettorale importante dall’avvio della legislatura. Quanto sia importante lo dimostra la presenza di tutti leader della maggioranza sul palco di Cagliari ieri. Al di là delle parole, l’immagine di un palco dove si alternano al microfono Meloni Salvini e Taiani più che un’immagine di unità dimostra quanto divisa e fragile sia la maggioranza in questo momento. Altre volte si erano trovati insieme ad una manifestazione elettorale, ma mai avevano preso tutti e tre la parola. Qui ognuno gioca per se, ognuno ha le sue truppe a cui parlare anche se la parola più usata è stata unità ma gli equilibrismi di facciata non riescono a nascondere la realtà. Più verosimile sarà la rappresentazione dello stato di salute della maggioranza oggi in parlamento quando si discuterà l’emendamento della Lega sul terzo mandato per gli amministratori locali.

A Cagliari ieri c’era chi giocava per puntellare il proprio governo nazionale e chi, forse, remava contro per picconarlo. Dopo tutto Puzzu è uomo di Meloni, imposto da lei contro il parere di Salvini che proponeva la ricandidatura del presidente uscente Solinas. Il sospetto che Salvini possa approfittare della Sardegna per mandare un “pizzino” a Meloni sta crescendo di giorno in giorno. Sarebbe una vendetta per la quasi certa sconfitta parlamentare sul decreto per il terzo mandato. Comunque sia, lo spettacolo sul palco di Cagliari non è stato dei più edificanti.

Tutto ciò è musica per le orecchie di Schlein che si trova, dopo un percorso a dir poco tortuoso ed impegnativo, nelle condizioni di poter raccogliere i frutti di un lungo lavoro di fioretto con Conte. Todde, donna del M5S, ha saputo essere autonoma dai partiti che la sostengono facendo una campagna elettorale molto intelligente alzando i toni soltanto nell’ultima settimana dove ha parlato più all’elettorato del Pd che al suo lanciando un appello ad agire per contrastare un governo che definisce fascista. Toni duri, accesi che hanno cementato un elettorato molto eterogeneo che adesso però si trova nella posizione di poter cambiare lo scenario sardo e mandare un messaggio forte al governo.

Ci sono momenti nei quali sarebbe opportuno che si esercitasse il diritto di voto con maggiore convinzione di quanto sia stato fatto nelle ultime elezioni nazionali. Per la sinistra è un’occasione importante per riprendersi il centro della scena. Per Schlein e Conte sarebbe un invito a sbloccare la situazione in Basilicata e Piemonte dove ancora PD e M5S non trovano un accordo per andare uniti alle prossime elezioni regionali. Chissà se davvero i sardi riusciranno a battere un colpo forte e chiaro e rimandare in “continente” con le pive nel sacco i litigiosi menestrelli della maggioranza. Domenica avremo la risposta.

Questo giornale vive di donazioni. Ecco come fare per offrire nuova linfa all’informazione indipendente

Puoi effettuare una donazione una tantum, mensile o annuale, utilizzando PayPal.


 

Condividi