Come è possibile che un evidente tratto comune a tutte le culture ci stia precipitando nell’abisso con la muta accettazione delle popolazioni? L’autore individua nell’idea della scissione corpo mente l’origine profonda di culture che, considerando il corpo come mero esecutore di progetti astratti del pensiero, esaltano il “rispetto”delle idee tollerando la mortificazione dei corpi come epifenomeni spiacevoli ma necessari per la salvezza dei Principi.
Partendo da considerazioni sull’origine dell’uomo, sul linguaggio verbale, sulla realizzazione dell’identità umana attraverso la coscienza e la conoscenza, sulla sensibilità e sulla reattività organica, sulla scienza, sui concetti di bontà e di bellezza, il libro propone una sorta di Fisiologia del pensiero non più scisso ma originato dalla reattività biologica del corpo.