Agricoltura

Scarti agricoli per allevare insetti che concimano

Utilizzare gli scarti derivati dall’agricoltura come parte del substrato di allevamento per gli insetti (la mosca soldato – Hermetia illucens e la camola della farina – Tenebrio molitor), ottenendo così una risorsa rappresentata dalle larve che, ricche di nutrienti, sono un ottimo ingrediente mangimistico e verranno testate in diete per razze avicole locali. Infine, il substrato digerito dalle larve, ricco di azoto, fosforo e potassio, verrà utilizzato come ammendante del terreno in aggiunta alla pollina. Questo l’obiettivo del progetto triennale “ADVAGROMED – ADVanced AGROecological approaches based on the integration of insect farming with local field practices in MEDiterranean countries”, di cui l’Università di Torino è capofila, finanziato dal programma PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area) del Ministero dell’Università e della Ricerca, con un budget totale di 1.296.214,17 euro, di cui 287.442,99 euro destinati a UniTo.

L’ateneo parteciperà con ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA), del Dipartimento di Scienze Veterinarie (DSV) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche afferenti all’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (ISPA) di Bari e Torino.

Il team, che da anni si occupa dell’allevamento degli insetti e dell’utilizzo dei loro prodotti derivati (larve vive, farine, oli) in alimentazione animale, – spiega l’Università di Torino – ha il compito di svolgere, presso il Centro AgroZootecnico Tetto Frati di Carmagnola, prove di allevamento di larve di Tenebrio molitor su scarti alimentari reperiti sul territorio, così come prove di alimentazione di polli a lento accrescimento somministrando larve vive.

L’intensificazione delle coltivazioni – abbinato all’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi – e degli allevamenti è una delle cause principali di perdita di biodiversità. Il bacino del Mediterraneo, che rappresenta un serbatoio di biodiversità vegetale, animale e di habitat, non è escluso da questa perdita. Il progetto ADVAGROMED si fonda sulle basi dell’agroecologia e, grazie alla fusione delle diverse competenze, si pone come obiettivo l’introduzione di pratiche di allevamento e coltivazione sostenibili.

ADVAGROMED si propone di aiutare i sistemi di produzione agricola mediterranea a utilizzare e sfruttare al meglio le risorse disponibili localmente, come i sottoprodotti agricoli, per la produzione locale di mangimi ricchi di nutrienti (insetti) al fine di diminuire la dipendenza da quelli importati; migliorare la resilienza economica e sociale dei piccoli sistemi agricoli mediterranei al cambiamento climatico attraverso la valorizzazione dei sottoprodotti agricoli, la produzione di nuovi prodotti per migliorare la qualità del suolo o l’uso come mangime per il pollame; contribuire alla formazione di sistemi di agricoltura privi di rifiuti; diminuire l’uso di input chimici e sviluppare soluzioni alternative: le deiezioni degli insetti sono utilizzate come biofertilizzanti sostenibili, biopesticidi e immunostimolanti per le piante, offrendo un’alternativa sostenibile alla fertilizzazione inorganica; coinvolgere i giovani e responsabilizzare le donne utilizzando un approccio partecipativo fornendo gli strumenti per accedere a un’occupazione significativa e sostenibile e al lavoro autonomo attraverso l’imprenditorialità; incoraggiare il consumo di cibo prodotto utilizzando pratiche più sostenibili.

Il gruppo di ricerca di UniTo è coordinato dalla Prof.ssa Laura Gasco, docente di Zoocolture presso il DISAFA, e vede la stretta collaborazione di ricercatori e docenti afferenti al DISAFA e al DSV, tra cui i Proff. Alberto Brugiapaglia, Ilario Ferrocino, Rosemarie Tedeschi, Manuela Renna, Maria Teresa Capucchio, Achille Schiavone e la Dott.ssa Ilaria Biasato. Il progetto vede inoltre il coinvolgimento di Università e Istituti di cinque diversi Stati: Università di Thessaly (Grecia), Università di Sultan Moulay Slimane (Marocco), Servicio Regional de Investigación y Desarrollo Agroalimentario (Spagna), Deutsches Institut für Lebensmitteltechnik e.V. (Germania) e Ingredient Odyssey Lda (Portogallo).

 

Condividi