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Si intensificano i raid su Rafah. Altre vittime nella notte. Usa fermano consegna delle ultime bombe a Israele per non sentirsi complici del genocidio

Un attacco aereo israeliano ha ucciso almeno sette persone e ne ha ferite molte altre a Gaza City. Lo rende noto l’ospedale locale al-Ahli secondo il quale le vittime tutte della famiglia al-Louh,sarebbero morte a causa di un attacco aereo contro un appartamento nella città settentrionale di Gaza. Alcuni testimoni, inoltre, hanno riferito di colpi d’arma da fuoco e di attacchi nel centro e nel sud della Striscia di Gaza, in particolare nell’area di Rafah.

Alla luce del recente ingresso di Israele a Rafah, Medici Senza Frontiere (MSF) avverte che un’offensiva militare al sud di Gaza avrà conseguenze disastrose. Ecco le parole di Aurélie Godard, responsabile del team medico di MSF a Gaza.  

L’impatto di un’offensiva su Rafah avrà effetti disastrosi per oltre un milione di persone. Le condizioni di vita in tutta Gaza sono già estremamente precarie, e non faranno altro che peggiorare per tutte queste persone che saranno nuovamente sfollate e dovranno vivere in tende di fortuna con un accesso estremamente limitato ai beni di prima necessità, come l’acqua. 

Questa offensiva aggraverà ulteriormente i danni al sistema sanitario, che funziona a malapena. Come abbiamo visto al nord della Striscia, alcuni ospedali non saranno più accessibili e rischiano di essere colpiti o distrutti.  I nostri team hanno iniziato a dimettere i pazienti che sono in grado di camminare dall’ospedale da campo indonesiano di Rafah, e ci stiamo preparando anche a una possibile evacuazione.

I pochi ospedali da campo o le altre strutture che sono state messe in piedi non saranno in grado di far fronte all’afflusso di feriti, oltre agli altri quotidiani bisogni medici come i parti e le malattie croniche. I bisogni sanitari aumenteranno in modo massiccio, mentre l’accesso all’assistenza sanitaria diminuirà ulteriormente. 

Attualmente, fornire assistenza medica e umanitaria a Gaza è una sfida enorme. Un cessate il fuoco immediato è il primo passo per iniziare a rispondere agli immensi bisogni della popolazione di Gaza. 

MSF chiede ancora una volta un cessate il fuoco immediato e duraturo per risparmiare le vite dei civili e consentire l’ingresso a Gaza di un numero sufficiente di aiuti disperatamente necessari”.

Gli Stati Uniti hanno sospeso la consegna di un carico di bombe dopo la mancata risposta di Israele alle “preoccupazioni” di Washington in merito all’annunciata offensiva su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

Lo ha detto un alto funzionario militare americano.
“Abbiamo sospeso la consegna di una spedizione di armi” a Israele “la scorsa settimana: si tratta di 1.800 bombe da 910 chili e 1.700 bombe da 225 chili”, ha affermato la fonte dell’amministrazione Biden coperta da anonimato.
“Non abbiamo preso una decisione definitiva su come procedere con questa spedizione”, ha aggiunto il funzionario Usa.

La misura è stata presa mentre Washington si oppone a un’offensiva su larga scala preparata dalle truppe israeliane a Rafah.
Washington ha chiarito che non sosterrà un attacco senza un piano credibile per proteggere i civili che si rifugiano nella città. Lunedì il presidente americano Joe Biden “ha ribadito la sua chiara posizione” al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Funzionari israeliani e statunitensi hanno discusso delle alternative, ma “quelle discussioni sono ancora in corso e non hanno affrontato pienamente le nostre preoccupazioni”, ha detto l’alto funzionario americano. “Mentre i leader israeliani sembravano avvicinarsi a una decisione su un’operazione del genere, abbiamo iniziato a considerare attentamente le proposte per trasferire a Israele armi specifiche che potrebbero essere utilizzate a Rafah. Ciò è iniziato in aprile”, ha spiegato la fonte aggiungendo che Washington era “particolarmente concentrata” sull’uso delle bombe più pesanti “e sull’impatto che potrebbero avere in ambienti urbani densi come abbiamo visto in altre parti” della Striscia di Gaza. Il Dipartimento di Stato americano sta anche esaminando altri trasferimenti di armi e l’uso di bombe di precisione note come Jdam, ha aggiunto il funzionario.

E’ stato rivendicato da un nuovo gruppo armato, i ‘Pionieri della liberazione’, l’omicidio dell’imprenditore israeliano Ziv Kiefer avvenuto ieri ad Alessandria d’Egitto. Lo riportano alcuni media in lingua araba riferendo di una nota su Telegram in cui il gruppo afferma di ritenere che l’uomo lavorasse per il Mossad, il servizio segreto israeliano. Le autorità egiziane indagano e al momento non è stato possibile verificare l’attendibilità della rivendicazione. L’uomo era un grossista commerciante di frutta e verdura congelate.

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