Ambiente, Meteo

Spagna, si conta un centinaio di morti nella regione di Valencia colpita da alluvioni eccezionali dovute a una “goccia fredda”

L’alluvione lampo che ha colpito la zona di Valencia un evento davvero molto estremo. Sostanzialmente in quattro ore è caduta la quantità di pioggia che solitamente cade in un anno e mezzo in quelle zone.  La bomba d’acqua si è scaricata mentre molti stavano tornando a casa dopo il lavoro, un momento in cui il traffico era particolarmente intenso. La pioggia ha raggiunto i 400 mm in poche ore, una quantità insostenibile per qualsiasi città, tombino o corso d’acqua. Si tratta di una quantità pluviometrica che solitamente si registra durante il passaggio di un uragano di categoria 3 o 4, ma in quel caso la popolazione viene evacuata prima dell’arrivo. Purtroppo, si contano centinaia di vittime.


Almeno cento persone sono morte, molte sono disperse e i danni sono incalcolabili a causa delle inondazioni torrenziali nelle regioni spagnole di Valencia e Castilla-La Mancha, una tempesta che potrebbe ora colpire la provincia di Barcellona. Il bilancio delle vittime è ancora provvisorio.
Lo riferiscono fonti dei servizi d’emergenza, mentre proseguono le ricerche dei dispersi e il riconoscimento dei corpi ritrovati nel fango. Raccomandazioni in proposito sono state diffuse dal premier Pedro Sanchez che ha anche esortato alla massima attenzione e di restare in casa perchè “l’emergenza continua”.

Al momento non risulta che vi siano italiani coinvolti ma è stata comunque attivata l’ unità di crisi (+390636225.) Il sindaco di un comune vicino a Valencia ha parlato di persone ‘intrappolate come topi’ nelle auto e nelle abitazioni travolte dalle inondazioni. Di molti automobilisti, al volante al momento del nubifragio, non si hanno più notizie. Nella provincia di Valencia circa 155mila case sono senza elettricità e i servizi di telecomunicazione, telefoni, cellulari e connessioni Internet sono fuori uso in in numerose zone.Come scrive El Pais, l’Agenzia meteorologica statale (Aemet) aveva alzato ieri alle 8 il livello di allerta da arancione a rosso per la costa meridionale di Valencia, dove in appena un’ora si erano accumulati novanta litri.Si stimava che le piogge avrebbero potuto essere dai 150 ai 180 litri per metro quadrato, ma alla fine ne sarebbero stati rilevati più di 445, secondo i dati provvisori.

“Una violenza simile non si era mai vista in cent’anni – osserva un esperto del Cnr, Antonello Pasini. L’alluvione su Valencia è stata dovuta a quella che chiamiamo una ‘goccia fredda’ – spiega -: una depressione con aria fredda all’interno, che si stacca dal flusso delle correnti d’aria che vanno da ovest verso est e scende alla latitudine della Spagna. Non è un fenomeno rarissimo, ma con il riscaldamento globale è diventato più intenso”.


Un paio d’ore fa è stato lo stesso presidente della Regione, Carlos Mazón, a confermare che, dopo aver avuto accesso ad alcune delle zone del territorio valenciano maggiormente colpite dal Dana, sono stati ritrovati “corpi senza vita”.

 

Lo ha annunciato in un incontro dopo la mezzanotte al Centro di Coordinamento delle Emergenze di L’Eliana (Valencia), dove, per rispetto delle famiglie, ha evitato di fornire ulteriori dettagli sulle vittime. Mazón ha spiegato che le squadre di emergenza hanno cominciato a raggiungere le zone “dove fino a poco tempo fa non era possibile accedere” e ha sottolineato che le zone più colpite sono Utiel-Requena, la Ribera e l’Horta. Purtroppo l’accesso ha permesso di confermare che “ci sono già corpi senza vita e, purtroppo, continuano ad apparire”.

Inoltre, il leader regionale ha sottolineato che tutte le risorse sono “preparate e pronte” ad agire, anche se in alcune zone non hanno ancora potuto accedere a causa di “crolli delle comunicazioni o inondazioni”.

“Il primo messaggio che vogliamo trasmettere è che le persone detenute o bloccate in questo momento sappiano che le squadre arriveranno e che, se non sono ancora arrivate, non è per mancanza di mezzi, predisposizione o capacità, ma per accedere ai problemi”, ha espresso Mazón.

 

Il presidente ha insistito nel trasmettere un messaggio di calma, chiedendo pazienza e forza a coloro che attendono assistenza, poiché, come ha spiegato, nelle zone inaccessibili “è perché arrivarci è assolutamente impossibile”.

Per quanto riguarda le difficoltà nelle comunicazioni, ha ringraziato Telefónica per i suoi sforzi, dato che alcuni centri di comunicazione sono allagati, il che rende difficile mantenere “una comunicazione adeguata”. Allo stesso modo, ha smentito una voce secondo cui il 112 sarebbe crollato. «Il 112 non ha fallito. Se qualcuno non può essere contattato alla prima chiamata, dovrebbe riprovare, dato che è ancora operativo”, ha insistito.

Situazione alla diga di Torata
D’altra parte, Mazón ha riferito che la situazione nella diga di Forata è “stabilizzata”. “Il livello dell’acqua ha cominciato ad abbassarsi, quindi non c’è pericolo dalla diga della Forata.” Tuttavia, ha invitato a continuare a cercare luoghi alti, poiché, anche se in quel momento non piove, potrebbe piovere a monte, aumentando la portata nelle prossime ore. “La pioggia continuerà in molte zone”, ha avvertito.

Aree inaccessibili
«Siamo in una situazione molto complessa, ma insisto, tutti i posti saranno raggiunti. Abbiamo iniziato i soccorsi e l’accesso è già stato ottenuto in zone precedentemente inaccessibili, anche se ci sono ancora luoghi dove non è stato possibile arrivare per assoluta inaccessibilità”, ha sottolineato il presidente valenciano.

 

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