Politica

Trentadue milioni di euro per acquistare container che ospiteranno 384 persone. Il piano carceri del governo

Nei giorni scorsi è stato pubblicato un bando per la fornitura di “moduli abitativi” allo scopo di adibirli a celle. L’impegno è di 32 milioni di euro che serviranno a creare 384 nuovi posti all’interno di quelli che, di fatto, sono dei container (ogni nuovo posto costerà circa 83.000 euro).

Un uso abnorme di denaro pubblico, frutto di un approccio ideologico alle questioni carcerarie, per un intervento che in alcun modo porterà sollievo al sistema penitenziario che oggi vede oltre 16.000 persone senza un posto regolamentare (un dato che cresce di mese in mese).

Da quando il governo Meloni è in carica le persone detenute in carcere sono 5.000 in più. Il sovraffollamento è arrivato anche negli Istituti Penali per Minorenni, dove non c’era mai stato. I suicidi avvenuti nel 2025 sono già 25. Lo scorso anno furono 89, il record negativo in carcere.

Davanti a questa situazione drammatica il governo tira dritto su posizioni ideologiche che prevedono sempre e solo nuovi reati, pene più severe e, di fronte al sovraffollamento, l’edilizia penitenziaria come soluzione. Se non che, quella proposta con questi moduli abitativi non può esserlo in alcun modo, non essendo neanche chiaro come, per chi e per quanto tempo saranno utilizzati.

Generalmente, infatti, questi moduli vengono utilizzati in maniera provvisoria ma, nel caso specifico, vista la mancanza di iniziative di riduzione della popolazione detenuta, vista la necessità di posti che l’assenza di queste iniziative crea (e visti i costi importanti previsti per acquistarli), possiamo preoccuparci diventeranno definitivi.

L’associazione Antigone lo sostiene da tempo: “Le misure alternative costano molto meno e hanno un impatto migliore nell’abbattere la recidiva. In carcere ci sono persone con residui di pena molto bassi, che potrebbero uscire in misura alternativa, ma che non hanno un luogo dove andare, perché sono senza fissa dimora o perché non hanno più legami con le famiglie. Quei 32 milioni si potevano usare per trovare luoghi di comunità”.

In effetti, si sarebbero creati molto più dei 384 posti e con risultati sicuramente migliori per i diritti e la sicurezza.


CARCERE DI OPERA PRIGIONE GALERA DETENZIONE SBARRE STRUTTURA STRUTTURE DETENTIVA DETENTIVE


Condividi