“Ovviamente sono contento, sicuramente va a stare in una condizione migliore, ma non va preso come un ‘rompete le righe’. I domiciliari arrivano, inaspettatamente, prima delle elezioni europee, ma rischiano di far sembrare che la situazione sia risolta. In realtà non è così perché probabilmente tra qualche mese il processo finirà e il rischio è sempre quello di 20 anni di carcere in Ungheria”. Lo ha detto il fumettista romano Zerocalcare intervistato dall’Agenzia Italia sul suo ultimo lavoro “Quando muori resta a me”, commentando la notizia dei domiciliari concessi a Ilaria Salis, detenuta in Ungheria.
“Inoltre – ha aggiunto Zerocalcare – da quello che ci è stato spiegato, in Ungheria cinque giorni di domiciliari equivalgono a un giorno di prigione, quindi significa che questo periodo ai domiciliari non verrà conteggiato. La situazione resta comunque molto grave e rischia di precipitare di nuovo. Bisogna che non si abbassi la guardia”.