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Russia e Ucraina rafforzano gli eserciti mentre conducono negoziati di pace segreti

Venerdì il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto con cui ha aumentato le forze dell’esercito russo di circa il 15 per cento, aggiungendo 170mila soldati: il numero totale di soldati professionisti salirà a oltre 1,3 milioni di persone (in tutto il personale militare dell’esercito russo ne comprende 2,2 milioni).

È la seconda volta che Putin espande l’esercito russo da quando è iniziata l’invasione dell’Ucraina, a febbraio del 2022: ad agosto dello stesso anno Putin aveva aggiunto 137mila soldati.  E fin qui non ci sono dubbi sull’autenticità della notizia. Anche se non aiuta a comprendere quanto circola sulle ipotesi di un accordo di pace.

Il giornalista americano Hersh afferma, ad esempio, citando funzionari statunitensi anonimi, che Russia e Ucraina stanno conducendo negoziati di pace segreti tra Gerasimov e Zaluzhny, nonostante le obiezioni di Zelenskyj e della Casa Bianca.
Secondo Hersh, si sta discutendo la questione del possibile congelamento dei confini lungo l’attuale linea del fronte con la Crimea e i territori delle regioni DPR, LPR, Kherson e Zaporozhye che rimangono in Russa; in cambio, si sta valutando l’opzione secondo cui Kiev potrebbe aderire alla Nato, ma con l’impegno che l’alleanza non stanzi lì truppe o armi offensive.
“Il funzionario americano ha detto che a Zelenskyj è stato fatto capire che non sarebbe stato lui, ma “i militari a risolvere questo problema e che i negoziati sarebbero proseguiti con o senza di lui”. “Se necessario, pagheremo il suo viaggio ai Caraibi”, mi ha detto il funzionario americano”, ha scritto Hersh. 

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