Questa sera, come già annunciato dalla premier Meloni sabato, il testo definito della manovra sarà trasmesso al Parlamento. E nel dibattito parlamentare si andrà spediti – come auspicato più volte dalla stessa presidente del Consiglio – perché la maggioranza ha deciso compatta di non presentare alcun emendamento. Dopo l’atteso vertice di maggioranza sulla manovra e sulle riforme, stamane a Palazzo Chigi, sono dunque tutte almeno uffialmente rientrate le divergenze, soprattuto dal fronte di Forza Italia, sul testo della legge di bilancio, una manova «improntata alla serietà e alla solidità dei conti pubblici, che nonostante il contesto difficile riesce a ridurre la pressione fiscale sul ceto medio-basso, a sostenere le famiglie e i lavoratori», sottolinea la nota congiunta della maggioranza a fine riunione.
Intorno al tavolo stamane c’erano la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i ministri e vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro Giancarlo Giorgetti, il viceministro Maurizio Leo, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, Lorenzo Cesa dell’Unione di Centro e Maurizio Lupi di Noi Moderati. Almeno nella prima parte della riunione che si occupava di manovra, visto che poi l’incontro ha toccato anche il tema delle riforme (in questa fase si è aggiunta la ministra per le Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati). Sul fronte manovra, intanto, dall’incontro è «emersa la grande compattezza e determinazione delle forze di maggioranza che ha consentito di varare una manovra finanziaria. Come previsto, oggi il testo sarà trasmesso al Parlamento». Inoltre, continua la nota del governo, «le forze di maggioranza hanno confermato la volontà di procedere speditamente all’approvazione della legge di bilancio, senza pertanto presentare emendamenti». Tuttavia, la precisazione finale, «il governo terrà conto con grande attenzione del dibattito parlamentare e delle considerazioni delle forze di maggioranza ed opposizione».
La novità
Dovrebbe restare l’aumento della cedolare secca dal 21 al 26% dalla seconda casa in locazione ma verrà accolta la proposta di Forza Italia di introdurre un codice identificativo nazionale attraverso il quale tracciare chi affitta appartamenti. Questo uno dei compromessi raggiunti, secondo una fonte parlamentare di Fi, al termine del vertice sulla legge di bilancio. «Dal sommerso contiamo di recuperare almeno un miliardo», aggiunge.
La manovra? “E’ una vergogna” sulle pensioni. “Noi siamo abituati a dire quello che pensiamo e
per questo abbiamo proclamato 8 ore di sciopero articolate su tutto il territorio nazionale” e in cinque giornate (Centro, Nord, Sud, Sicilia e Sardegna), con manifestazioni che potrebbero tenersi il 17 novembre a Roma, il 24 a Milano e il primo dicembre a Taranto.
Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, a Rai Radio1, ospite di Un giorno da pecora.
“Il consolidamento del taglio del cuneo fiscale non è un aumento. È come Totò che provava a vendere la Fontana di Trevi.
Tra le buste paga di gennaio e dicembre non cambierà nulla”, ha rimarcato Bombardieri. Sulle pensioni “hanno peggiorato la riforma Fornero, rischiamo di arrivare al 30% della penalizzazione, si toccano i diritti acquisiti e si peggiora, se possibile, anche Ape social”. Alla domanda se si prevede di incontrare la premier Giorgia Meloni, “non vediamo spesso la premier – ha risposto Bombardieri – l’abbiamo incontrata solo due volte, con quattro minuti di tempo a disposizione. Aveva detto che ci avrebbe incontrato dopo i tavoli con gli altri ministri: per ora non è successo ma noi rimaniamo sempre pronti al confronto”.