Diritti

COVID Arrestato il regista cinese Chen Pinlin per un documentario di protesta sul Libro bianco

Il 18 febbraio, le autorità cinesi hanno accusato Chen, che ha pubblicato un documentario sulle proteste per le restrizioni anti-COVID alla fine del 2023, di “attaccare liti e provocare problemi”, secondo i siti cinesi di notizie sui diritti umani Minsheng Guancha e Weiquanwang. Il 5 gennaio, la polizia di Shanghai ha arrestato Chen, che pubblicava opere sotto lo pseudonimo di Platone, e ha detenuto il regista nel centro di detenzione di Baoshan.

“L’arresto di Chen dimostra la paura della Cina di denunciare in modo autentico le proprie pratiche autoritarie”, ha affermato Iris Hsu, rappresentante cinese del CPJ. “Le autorità cinesi dovrebbero rilasciare e ritirare immediatamente tutte le accuse contro Chen e smettere di detenere giornalisti e documentaristi che stanno semplicemente facendo il loro lavoro per coprire questioni di interesse pubblico”.

Le proteste, note anche come “Movimento del Libro Bianco”, sono iniziate quando un incendio mortale in un appartamento nella regione nordoccidentale dello Xinjiang ha ucciso almeno dieci persone nel novembre 2022, e sono stati sollevati dubbi sul fatto che le rigorose misure di blocco del governo abbiano impedito alle vittime di fuggire. .

Secondo questi rapporti, Chen ha pubblicato il documentario “Not the Foreign Force” nel primo anniversario del Movimento del Libro Bianco su YouTube e X, ex Twitter, alla fine di novembre 2023. Il documentario ha raccolto ampi filmati di protesta, ha tradotto post sui social media che chiedevano libertà di espressione e ha riferito che alcuni manifestanti erano ancora detenuti. L’account X e il canale YouTube di Chen furono cancellati entro quella settimana.

Un ufficiale del centro di detenzione di Baoshan ha detto al CPJ che non poteva rivelare informazioni sui detenuti e ha reindirizzato il CPJ all’ufficio di pubblica sicurezza. Il CPJ ha chiamato la filiale Baoshan dell’Ufficio di pubblica sicurezza di Shanghai per un commento, ma nessuno ha risposto.

Secondo l’ultimo censimento annuale delle carceri del CPJ, la Cina è stata il peggior carceriere di giornalisti al mondo , con almeno 44 giornalisti dietro le sbarre al 1° dicembre 2023.

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