La Corte Suprema dell’Arizona ha stabilito che una legge risalente al 1864 che vieta l’aborto anche in caso di stupro o incesto è legittima e potrebbe quindi presto essere ripristinata. Attualmente in Arizona è legale abortire nelle prime 15 settimane di gravidanza, in base a una legge recente, del marzo del 2022, firmata dall’allora governatore repubblicano Doug Ducey. Tuttavia, una legge risalente al 1864 – che vietava l’aborto tranne nel caso di pericolo per la vita della donna incinta – non è mai stata revocata. Questa legge di 160 anni fa è tornata all’attenzione della Corte Suprema dell’Arizona soprattutto dopo che nel 2023 una corte d’appello dello Stato aveva stabilito che il divieto all’aborto del 1864 poteva effettivamente essere applicato, purché fosse integrato con quanto stabilito della legge del firmata nel 2022. Alla luce di questa decisione ambigua, la Corte Suprema dell’Arizona aveva deciso di prendere in esame il caso e in questi giorni ha specificato che la legge del 2022 non comporta una revoca o una limitazione del divieto stabilito dalla legge del 1864. Questo perché la legge che permette l’aborto in Arizona si basa interamente sull’esistenza di un diritto costituzionale all’aborto a livello federale, che però è stato eliminato nel giugno del 2022 dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, ossia pochi mesi dopo che l’Arizona aveva approvato la propria legge sull’aborto. La Corte Suprema dell’Arizona ha specificato che la legge del 1864 che vieta l’aborto non verrà applicata per altri 14 giorni.
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