Ambiente

Con Land2Land la mezzadria 2.0 recupera le colture locali

Restituire all’agricoltura e al cibo le terre abbandonate d’Italia dando un’opportunità di lavoro a chi ha buoni progetti. E’ questa l’idea di base di Land2Land, la start up di crowdfunding fondata da tre ragazzi pugliesi. Grazie a una piattaforma web che sarà online dalla fine di maggio, land2lend.com metterà in rete una mappa dei terreni incolti disponibili a essere nuovamente ‘sfruttati’ e le proposte di chi vuole impegnarsi a dare nuova vita a queste terre. Ma non solo. Attraverso il modello del finanziamento orizzontale, la start up si occupa anche di raccogliere i fondi necessari per la realizzazione dei vari progetti con un occhio di riguardo a quelli che valorizzano le colture della tradizione più legate al territorio.

Sono tre milioni e mezzo gli ettari di terre abbandonate in Italia“, spiega all’Adnkronos Tommaso Romagno che con gli amici Donato e Davide Macario ha fondato Land2Land. E di queste terre ben 380mila ettari sono in mano a privati. “Si tratta per lo più di proprietà frammentate di cui gli eredi si sono disinteressati o di appezzamenti che nella logica della grande distribuzione vengono considerati di scarsa redditività. Ma a noi la logica delle colture industriali interessa poco, uno degli scopi dell’iniziativa è infatti quello di valorizzare il territorio recuperando le colture locali e le biodiversità che rischiano di perdersi“.

Sulla piattaforma, che si rivolge tanto ai privati quanto alle pubbliche amministrazioni, sarà possibile segnalare un appezzamento abbandonato realizzando così una mappatura puntuale dei terreni incolti d’Italia. Con Land2Land poi “chiunque abbia voglia di mettere a disposizione la propria terra per farla coltivare da agricoltori o appassionati, può farlo semplicemente iscrivendosi al sito”. E la ricompensa? “Come in una moderna mezzadria – spiegano gli ideatori della start up – per chi investe nella produzione è prevista una ricompensa attraverso il prodotto fresco o lavorato.

Tommaso, Donato e Davide, rispettivamente 33, 30 e 27 anni, lavorano al progetto da quasi un anno e finalmente la piattaforma dal 22 maggio dovrebbe essere on line. “Ma il condizionale è d’obbligo – dice prudente Tommaso – di sicuro però entro maggio ci saremo”.

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